Come al solito, è sempre il Nord a primeggiare. È il Nord a continuare a calpestare il Sud grazie alla politica nazionale. Recentemente sono state varate le “grandi opere” da completare: quasi tutte al Nord.
Eccole: dalla tanta discussa TAV Torino-Lione al terzo (da sottolineare: “terzo”) valico Genova-Milano; dalla Pedamontana Lombarda alla TAV Brescia-Padova; dalla Gronda di Genova al Passante di Mezzo di Bologna; dal Mose di Venezia alle Tangenziali Venete (da notare il plurale); dal Passante di Firenze alla Nuova Pista dell'Aeroporto del capoluogo toscano.
Nel Meridione, invece, spicca soltanto un’opera e, guarda caso, riguarda la nostra regione: la tratta stradale Sibari-Roseto Capo Spulico, lungo la “mulattiera” Statale 106. Ma no, dimenticavamo. Si tratta della E/90, una strada europea. Soltanto di nome e non di fatto, essendo l’unica tratta della E/90 a non essere stata realizzata. Un primato esclusivo da “accreditare” alla politica calabrese.
Da non credere, ma anche in questa occasione, a livello governativo, era stata posta la seguente preoccupante postilla: "Relativamente alle disponibilità finanziarie del Governo".
Ne è seguita una miriade di polemiche e di messe a punto, dato che, da ben 9 anni, si parla e si discute di questa tratta, provvedendo a redigere progetti su progetti, iniziando dal 2010 e, poi, nel 2013, 2014, 2017.
Infine, il progetto definitivo, con il relativo finanziamento di 1.335 miliardi di euro, da parte del Cipe, varato il 13 febbraio 2018.
Alla luce delle lungaggini citate, vorremmo tanto sperare che l’opera venisse portata a termine nel giro di pochissimi anni.
Rodolfo Bava