Nella favola per adulti più famosa ci sono metafore importanti e il matematico-scrittore noto con lo pseudonimo di Lewis Carroll ha inLfluenzato intere generazioni con la sua visione “nonsense” dell’avventura di Alice nel paese delle meraviglie.
di Rori De Luca*
Tra i tanti che ne hanno subito il fascino inconscio c’è sicuramente Ugo Pugliese, nei panni della protagonista bambina, condotta o trascinata (è proprio il caso di dirlo) dal suo Bianconiglio nel mondo magico di “Wonderland”.
Come per il “cappellaio matto”, anche per Ugo il tempo si è fermato. Non alle cinque, però, ma alla data dell’eterno avvio delle mirabolanti opere del suo governo cittadino.
Il nostro immaginifico “Alice” riparte puntualmente da dove tutto ha avuto inizio e riporta sé stesso all’inizio dell’avventura, quando tutto era da fare e ce ne era il tempo e la speranza.
I tre anni passati non contano. Tantomeno conta il tempo che rimane. Tutto è possibile nel mondo incantato, a “Wonderland”.
Dunque oggi prendono forma (immaginaria, naturalmente) due straordinarie opere che attendevano da tre anni nello straordinario sogno collettivo della coalizione di Sculco & Co.
Lo Stadio, che il sovrintendente vuole smantellare ad ogni costo da oltre un anno (QUI). Il porto per mega-imbarcazioni, che il Sindaco-marinaio ha propinato in mille salse, sacrificando alla causa pure l’esperienza “fanta-societaria” di “Marina SpA”, affondata dall’impatto con l’iceberg (imprevisto) delle leggi speciali in tema di società pubbliche partecipate.
Mai darsi per vinti. La resilienza, non c’è che dire, è una dote del Sindaco. La faccia di bronzo pure. Equamente condivisa con i suoi ispiratori.
E allora, ecco le due idee fantastiche, giunte diritte-dritte dal quel mondo incantato in cui il “Brucaliffo” fuma in silenzio il suo narghilè ed indica a monosillabi i poteri magici del fungo su cui siede. E forse un paio di boccate a quel narghilè la nostra Alice le ha date, prima di dare i due suggestivi annunci alla città.
Ai suoi occhi, infatti, il porto è ormai prossimo a trasformarsi in un mega-ricovero per gli yacht dei magnati di mezzo mondo, che da sempre trafficano i nostri mari alla ricerca di un’ospitalità finora negata. Trovati i 20 (venti) milioni di euro necessari, il gioco sarà fatto.
E prima che Ugo lasci la sua poltrona, salvo essere riconfermato per acclamazione dopo le assunzioni dei 500 (cinquecento) addetti previste nel suo “viaggio”, 156 barche da sogno (è il caso di dirlo…) saranno saldamente ormeggiate a Crotone.
Generando un flusso turistico costante di curiosi e rivoluzionando economia e cultura dei Crotonesi. Dev’essere colpa del fungo.
Torniamo, per un attimo, con i piedi per terra e vediamo cosa ci dice Alice sui soldi. Li ha trovati a Catanzaro nell’incontro sui Contratti Istituzionali di Sviluppo (CIS) in cui il Ministro per il Sud, Barbara Lezzi (nota per la sua competenza e la sua coerenza fin dalla promessa di ristoro dei danni dell’uragano di novembre del 2018) ha detto testualmente:
“…si punta ad avviare un ciclo virtuoso di investimenti pubblici e privati che sono gli unici che possano dare finalmente lavoro, e lavoro di qualità. Ho chiesto di non inserire le infrastrutture (… e il porto cos’è? Ndr), non perché non mi piacciono, anzi, ma perché dal Fondo Sviluppo e Coesione, andremo a commissariare con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli e grazie all’approvazione dello Sbocca Cantieri, ben 11 miliardi di risorse nelle Regioni del Mezzogiorno…”. (Cfr. Sito istituzionale Ministro per il Sud - Presidenza del CDM - comunicazione istituzionale del 30/07/2019).
Boh? Qualche dubbio viene a leggere queste parole.
Ed altri se ne aggiungono, analizzando semplicemente lo strumento che necessita di concrete proposte e progettazione avanzata per essere attivato dal suo soggetto attuatore. E non è per nulla nuovo. (È suggerita una visita al Sito istituzionale Invitalia, soggetto attuatore Contratti Istituzionali di Sviluppo).
Taccio sul valore di impegni presi da un governo che non governa ormai più, per scelta del suo “leader-ombra” plenipotenziario leghista.
Forse se il Comune si fosse dotato in tempo (anche nell’assenza di Alice impegnata nel suo viaggio a “Wonderland”), di un vero strumento di studio strategico ed organico del rapporto tra fabbisogno e risorse, tre anni dopo il trionfo elettorale della Prossima Crotone il programma non sarebbe ancora tanto “prossimo”.
E lo Stadio? Qui il discorso si fa più chiaro. Ho lasciato un Documento Preliminare al PSC (Piano Strutturale Comunale) che individuava l’area per la possibile costruzione di un impianto poli-sportivo in area extra-urbana, una delibera di Giunta (la n. 206 del 25 luglio 2018) che programmava una manifestazione di interesse per individuare compiutamente l’area e un’altra per reperire le risorse finanziarie (in project financing, idealmente) per la costruzione.
Un termine realistico di un anno per completare le procedure e di due anni dall’aggiudicazione delle gare per la costruzione. Un interesse della società di calcio a concorrere all’iniziativa. Si è vinta una causa davanti al TAR su questi precisi presupposti.
È passato oltre un anno e non è successo nulla. Niente di niente (a parte una manifestazione di interesse per le aree pubblicata qualche settimana fa). Ma oggi scopriamo che il Sindaco si ritiene vittima di un complotto ordito da un Governo ostile (lo stesso dell’amichevole Ministro per il Sud di poco fa) e rilancia.
Costruirà uno Stadio monumentale a Parco Pignera. E mica a caso. Ma perché glielo ha detto uno “Studio di architettura di Ginevra” (fa un certo effetto, vero?), i cui emissari “… sarebbero al corrente delle nostre vicende urbanistiche ed archeologiche…” ed avrebbero, dunque, elaborato l’idea fantastica. Facendo innamorare follemente Alice… pardon …Ugo.
A questo punto ogni commento diventa davvero difficile e conviene non chiedere altro su procedure, termini, evidenza pubblica, fonti di finanziamento e numeri. Il tempo, poi, è relativo, come ci insegnava poco fa il Bruco.
La favola di Alice è al secondo capitolo in cui la bambina fa di conto, disperata per essersi avveduta di essere nel nuovo mondo delle meraviglie e si interroga chiedendosi “chi cavolo sono?”.
Lewis Carroll era un matematico e le fa cercare la sua identità nelle cose di cui era certa prima di seguire il Bianconiglio; “dunque…quattro per cinque, dodici. Quattro per sei, tredici. Quattro per sette… povera me. Di questo passo non arriverò mai a venti!”
Poveri noi. Nel magico mondo di Ugo (Alice) ed Enzo (il Bianconiglio con tanto di tana e suppellettili), anche la “Regina di cuori” si moltiplica magicamente e le carte diventano improvvisamente tre.
In un gioco antico, abile e insidioso, che ci distrae dalla realtà e rischia di far perdere inesorabilmente ogni vera occasione alla nostra città. Non c’è più tempo di attendere che Alice cresca e torni a Crotone. The end.
* Sentire Crotone