“Siamo tutti un po’ strani e anche la vita è un po’ strana, e quando troviamo qualcuno la cui stranezza è compatibile con la nostra, ci uniamo a loro cadendo in una reciproca stranezza che chiamiamo amore”.
di Antonino Mauro Calabretta
Non è la crisi ferragostana che mi scuote la coscienza, ma l’attualizzazione innaturale delle nuove maggioranze. Lo è ancor più quando provo a simulare i futuri scenari in chiave locale: beh! Lì occorre sdraiarsi e sollevare le gambe.
Qui da noi, tutto si acuisce, tutto si amplifica, e se la creazione di un nuovo asse Pd-M5s a livello nazionale prospetta un possibile quanto innaturale tavolo tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, Alessandro Di Battista e Matteo Renzi, qui nella terra di nessuno i commensali dovrebbero corrispondere ad Elisabetta Barbuto e Rocco Gaetani, Margherita Corrado ed Enzo Sculco.
Non me ne voglia il nostro sindaco per non averlo inserito tra i partecipanti al banchetto, ma a volte meglio evitare di ascoltare “Ugo passami l’acqua o Ugo versagli il vino”; meglio un saluto veloce a fine pasto, magari per sorseggiare il solito amaro.
Come potranno costoro solo immaginare di riuscire nel tentativo di creare una proposta, implementare un sistema virtuoso, capace di generare le necessarie positività, se fin ora si sono proposti nelle rispettive vesti di Cristo ed Anti Cristo, antigeni ed anticorpi, zombie vs. plant?
Che la politica ai giorni nostri più che statisti conti sulla presenza di uomini e donne alla ricerca di prima occupazione è un fenomeno ampliamente testato.
Pochi ad essersi distinti nelle professioni, quasi inesistenti quelli dotati di eccelse capacità organizzative e manageriali, molti quelli che hanno vissuto solo di politica e favoritismi da essa generati.
“Dio ha sollevato l’uomo da terra e lo ha collocato in posizione eretta, dritto, in modo che, contemplando il cielo, potesse avere nozione degli dei. Gli uomini non sono abitanti della terra ma in un certo senso spettatori dalla terra delle realtà superiori e celesti, la cui contemplazione non attiene a nessun’altra specie di esseri viventi”.
Ignoranza chiave della felicità, lo dice la scienza, non conoscenza per vivere una vita felice, magari accendendo curiosità e voglia di conoscere, d’altronde c’è sempre qualcosa che ignoriamo, altrimenti non avremo nulla da scoprire.
In fondo è così che artisti, imprenditori e scienziati si spingono oltre, nell’esercizio, coltivare l’ignoranza per poter riempire poi questa mancanza con tante nuove idee.
Cosa fare allora, per scongiurare l’ultima e definitiva eclissi, tentare di deviare i due corpi celesti da una possibile sovrapposizione, o mettere in campo nuove rappresentanze capaci di dialogare seppur legati a mondi diversi?
Ennesimo tentativo di salvezza degli arcaici attori o rivoluzionaria opportunità, lo vedremo nei prossimi giorni, nel contempo, un vero assit per un’improvvisa riapparizione del centro destra attorno alla figura del leghista, ricordandoci anche qui che il territorio è ben distante dal replicare le stesse sorti del comunicatore, in termini di appeal e di raccolta, perché paradossalmente anche qui la tendenza è replicare, ritrovandosi al solo terzo tentativo.