Una brillante cornice di pubblico, come ci si aspettava per il derby di Calabria tutto rossoblù e giro di campo per Maxi Lopez accolto tra gli applausi dei tifosi di casa e presentato in conferenza stampa a fine gara.
di Cinzia Romano
L’ultimo acquisto della società del presidente Gianni Vrenna ha scaldato ulteriormente i sostenitori, tanto da far riaprire, per mercoledì, la campagna #LiveIsBetter e dare la possibilità a chi ancora non avesse avuto modo e tempo di sottoscrivere l’abbonamento valido per la stagione 2019/2020.
Un Crotone sceso in campo con le migliori intenzioni per iniziare a dare un segno deciso al campionato, ma si è imbattuto con l’imprecisione e la poca lucidità di alcuni elementi dei quali Stroppa non può fare a meno.
Il pareggio finale fa festeggiare i tifosi cosentini, che evidentemente non si aspettavano di uscire indenni dall’Ezio Scida. Meno entusiasti i pitagorici, vista la tradizione negativa dei derby, che festeggiano, comunque, il primo punto conquistato contro il Cosenza nella cadetteria.
Uno 0-0 che, rispetto allo scorso campionato, vuol dire un punto in più per il Crotone e due punti in meno per il Cosenza nella classifica finale. Giocare il derby in un sabato di agosto alle 18 non garantisce lo spettacolo atteso, già infuocato dalle tifoserie che hanno gremito gli spalti.
Diecimila e cinquecento spettatori, uniti dagli stessi colori rossoblù, hanno prodotto la giusta adrenalina per rendere vibranti i novanta minuti di gioco. Tutto esaurito nel settore ospiti: 1800 ticket a disposizione, più un centinaio distribuiti in tribuna.
Dai blocchi di partenza non c’è stato lo sprint che ci si aspettava dalla squadra di mister Stroppa che, dopo le due gare di Coppa Italia, aveva dato l’impressione di essere nella giusta condizione per esprimersi in modo entusiasmante. È pur vero però che, su gare di lunga durata, l’importante non è quanto si va veloci all’avvio ma quanto si è bravi a carburare fino alla fase di transizione.
Perfetta la partenza, a trenta secondi dal fischio d’avvio la progressione, alla Usain Bolt, di Messias, mette in condizione Simy di lambire il palo deviando di testa la traiettoria del pallone. Al 27’ è Benali a provarci con un tiro dal limite dell’area di rigore sul secondo palo, ma senza fortuna.
Al 33’ bellissima azione tutta di prima tra Benali-Molina-Messias con un cross sul secondo palo che Mazzotta calcia di piatto al volo ma trova la gamba di Corsi che manda in angolo. Al 34’ è un tiro di controbalzo di Messias ad impensierire Perina che con un colpo di reni riesce a deviare sopra la traversa.
Nella ripresa le migliori occasioni capitano sui piedi di Simy, imbeccato in maniera perfetta da Mustacchio, ma incredibilmente il nigeriano stecca la palla. È poi la volta di Golemic all’80’ che, ad un metro dalla porta, spedisce alto sulla traversa. Infine, in pieno recupero, è Mustacchio a calciare un diagonale che Perina manda in corner, deviazione non vista dall’arbitro.
A tratti, è stato un Crotone molto simile a quello dello scorso inizio campionato, quando nonostante le numerose occasioni nitide non si riusciva a finalizzare in maniera ottimale e quando le azioni avversarie nascevano da imprecisione da parte dei giocatori pitagorici e le tante occasioni mancate.
Solo un Crotone non al top, con qualche giocatore meno incisivo del solito rispetto alle performance a cui aveva abituato il pubblico, poteva livellare gli equilibri tecnici delle due squadre, molto distanti a livello qualitativo.
“Bravi a giocare per quello che potevamo fare, e ad imbrigliare il Crotone”, dirà in conferenza stampa Piero Braglia, pronto ad esaltare il “coraggio e la passione” messi in campo dai suoi e “il miracolo di Carretta” rimasto in campo per un’ora e mezza, nonostante le sue condizioni fisiche non al massimo.
Un Cosenza che non avrebbe potuto fare di più e che in maniera scaltra ha saputo spezzare i ritmi di gioco nei momenti critici, o fermare le ripartenze avversarie, restando compatto in fase difensiva e cercando di sfruttare al meglio le ripartenze.
Sono state due le occasioni per andare in gol, in cui l’eccezionalità degli interventi di Cordaz ha evitato il massimo danno.
Al Crotone il pareggio lascia l’amaro in bocca per gli infortuni capitati a Spolli e Molina, ma resta la consapevolezza che è una squadra competitiva con elementi di valore a cui serve tempo e pazienza per carburare.
Si sa che la serie B è un campionato imprevedibile, dove solitamente riesce a vincere non chi inizia bene, ma chi dimostra continuità e solidità di gruppo e di gioco.