A fine settembre la città ospiterà la Finale Nazionale Trofeo Coni 2019, un evento sportivo di rilevanza nazionale che coinvolgerà decine di federazioni sportive e migliaia di atleti. Ma l’amministrazione, che pur si è interessata da oltre un anno all’evento, ha indetto un regolare bando di gara in urgenza.
di Francesco Placco
Il Comune di Crotone potrà vantarsi di un nuovo record. Il bando di gara pubblicato il 21 agosto scorso, dal titolo “PAC 2014/2020. Linea di intervento 6.8.3. Progetto Finale nazionale trofeo Coni 2019. Procedure aperta per l'affidamento dei servizi di organizzazione dell’evento rientranti nell'allegato IX del codice dei contratti” (QUI), è attualmente quello dalla durata più breve tra tutti quelli presenti sul portale dell’ente: appena 9 giorni, dal 21 al 29 agosto.
Il bando in questione è funzionale all’organizzazione dell’evento “Finale Nazionale Trofeo Coni 2019”, che si svolgerà dal 26 al 28 settembre prossimo.
L’amministrazione comunale, infatti, si mosse già lo scorso anno, candidandosi per ospitare l’importante manifestazione (LEGGI) che coinvolge decine di federazioni sportive e migliaia di giovani atleti. Saremo dunque un importante palcoscenico a livello nazionale, ed i recenti lavori di ammodernamento al Palakrò ed al Settore B serviranno proprio a rendere la città quanto più fruibile - e presentabile - ai visitatori.
L’organizzazione è fondamentale in questi casi, ed oltre alla messa a punto dei vari impianti sportivi si è pensato di predisporre un “piano di accoglienza” nonché di promozione territoriale.
Il bando in questione si suddivide in quattro lotti e comprende l’organizzazione di tour e visite guidate, gli eventi di intrattenimento in concomitanza dell’apertura e della chiusura dell’evento, la realizzazione di materiali promozionali ed anche l’allestimento di un infopoint per l’accoglienza. Complessivamente, parliamo di una spesa di poco più di 238 mila euro garantiti dai fondi PAC 2014/2020.
Un trattamento doveroso e gestito in piena trasparenza, che tuttavia ha fatto storcere il naso a diversi operatori del settore, specialmente per i tempi eccessivamente stretti. Il bando infatti si è svolto tramite procedura aperta, che per legge prevedrebbe una durata “non inferiore a quindici giorni a decorrere dalla data di invio del bando” (QUI), e che può essere ridotta solo per “ragioni di urgenza debitamente motivate”.
E le ragioni d’urgenza sono messe nero su bianco nella determina dirigenziale 1635 del 20 agosto scorso (QUI), dove viene specificato che “nel caso di specie ricorra una ipotesi di urgenza che giustifica una accelerazione dei tempi di gara e che, in caso contrario, si potrebbe determinare un grave danno all’interesse pubblico”.
A rischio infatti c’è l’intero evento, ed un suo ipotetico annullamento non comporterebbe solo un danno d’immagine, ma anche la perdita dei fondi destinati.
Tuttavia, sempre nella stessa determina leggiamo che l’ammissione al finanziamento era stata comunicata già il primo luglio, e confermata oltre un mese dopo, il tredici agosto. Eppure, la determina è stata protocollata solo il 20 agosto, ed il bando è partito il giorno successivo.
Colpa di ferragosto, verrebbe da dire. E mentre c’è chi si rammarica per non essere riuscito a partecipare, c’è anche chi si chiede se fosse davvero necessario ricorrere all’urgenza.
Urgenza che in questo frangente garantirà all’ente un maggior lasso di tempo, che servirà a verificare - si spera - che tutto sia organizzato a dovere, per non incorrere in spiacevoli inconvenienti come quelli già visti nel corso della fiera mariana (LEGGI).