Il silenzio del Sindaco Pugliese in una città Easy Crime. Tre omicidi in pieno centro tra disordine pubblico e confusione amministrativa

8 settembre 2019, 15:51 Il Fatto

Soldi sprecati, dicono in giro, tanto s'ammazza lo stesso e poi con calma si sbobina il filmato. Due postazioni di video sorveglianza costate migliaia di euro al conio dei Pon Sicurezza e una sconcertante polverizzazione del rischio criminale. A Crotone, la città europea più “easy crime”, nei giorni della mala si ammazza a tutte le ore diurne e notturne, con una estrema facilità che frantuma la sicurezza e turba nel profondo l’ordine pubblico e la tenuta normale di una vita civile.


di Vito Barresi

Nonostante il terzo, ennesimo omicidio del giovane Giovanni Terzigni, “lucidamente” trucidato da un killer che lo ha colpito con cinque colpi di rivoltella in pieno centro storico (QUI), la città non si scuote dall’indifferenza e dalla rassegnazione.

Sotto accusa l’inefficienza, la disattenzione, il lassismo e la cattiva amministrazione dell’attuale sindaco Ugo Pugliese. Da lui in questi mesi neanche un comunicato sull’onda criminale che sta travolgendo una città simbolo del Mezzogiorno d’Italia.

D'altronde che rapporto volete che ci sia tra una zona ad altissimo rischio nel centro storico degradato di una città del sud con i tre omicidi avvenuti praticamente nello stesso luogo? Nessuno, ovviamente, se non che uno ma ben tre delitti a sangue caldo avvengono in un posto che si chiama Crotone, nel pieno centro della cittadina pitagorica.

D'altra parte poi, quale collegamento si può avanzare tra la totale mancanza di un’azione pubblica, statale, regionale, comunale e l’assenza di un punto anche minimo di coesione sociale, legale, con la facilità quasi dilettantesca, persino brutalmente provocatoria, con cui si ammazzano tre cittadini che si chiamavano uno Giuseppe, un altro Stefano e un terzo Giovanni, uccisi abbastanza “bestialmente” a colpi di pistola?

Nessuno, e ciò perché sarebbe chiamato 'folle' chi s’azzardasse a stabilire e analizzare, commentare e scrivere che pure potrebbe esserci una qualche traccia di “pubblica” e comunale 'corresponsabilità' politica, educativa, istituzionale, in breve, un qualche grado di correlazione tra l’irresponsabilità eclatante di un sindaco imbelle, tra l'altro inutile, servile e ben pagato, espressione di una conclamata e ormai insopportabile mala gestione amministrativa e il suo superficiale e sprezzante gingillarsi, crogiolarsi, per un’estate intera su “isola pedonale si, isola pedonale no in Piazza Duomo a pochi passi dai tre punti dove sono state uccise tre persone?

Nessuna, naturalmente, nessuna. A meno che non si voglia tornare sui manuali di sociologia criminale per sincerarsi che pure esiste un rapporto di causa efficiente tra il prorompere della delinquenza, gli episodi omicidiari che fanno statistica e il territorio dentro cui questi accadono, la maglia urbana stretta in cui ambientalmente vengono cogenerati.

Risalendo a passi lenti i pochi metri che per via Pitagora portano dal Vescovato a Piazza Albani, ritornano in mente le ormai insopportabili e offensive uscite di tale sindaco smargiasso, un personaggio senza spessore che crede di prendere per il culo tutti i crotonesi, soltanto tracciando una riga bianca in mezzo a una Piazza Pitagora ridotta a una circonvallazione di periferia, volendo far credere che questo è il “gesto risolutivo” dei tragici problemi irrisolti in cui ha gettato in questi anni l'intera città.

Credo di non accanirmi affatto, anzi neanche più di tanto, se dico che fa fede, la frettolosa, un po’ nevrotica e sconclusionata risposta che Pugliese, il quale ovviamente non mena vergogna a farsi chiamare sindaco, ha rilasciato, garrulo, baldanzoso, opulento e abbronzato a un corrispondente della Rai, per sostenere la bontà della riga bianca tracciata in mezzo a una Piazza Pitagora a suo modo “monumentale”, ridotta a una circonvallazione di periferia, per evidenziare che una tale genialità ha materialmente segnato un solco visivo tra l’agorà crotonese e il suo antico centro storico completamente abbandonato a se stesso, definitivamente rinchiuso e ghettizzato nel girone infernale della criminalità incontrollata, dell’abominio dei traffici illeciti, della clandestinità e della prostituzione e dello spaccio della droga.

Altro che aver migliorato la qualità della vita dei crotonesi! Mai bugia più grossolana e demagogica si è sentita in una rete televisiva.

Questo Sindaco, per i giorni che gli restano, cominci a chiedere scusa ai crotonesi, a supplicare perdono per le sue gravissime mancanze, omissioni civiche e amministrative, per la sua impreparazione sui piani di recupero urbanistico e sociale di una intera area a problema che tiene costantemente sotto scacco e a rischio l’intera comunità.

Zoomando con un’inquadratura ambientale sulla scena del crimine dove è avvenuto il delitto di Giovanni Terzigno dovrebbe alzarsi l’indignazione e la ripulsa di tutti i crotonesi contro un sindaco incapace di unire la città nello sdegno e nella mobilitazione contro la criminalità di qualsiasi tipo.

Semmai Pugliese abbia il coraggio di rispondere alla domanda del perché non ha mai convocato un Consiglio comunale straordinario sul tema dell’ordine pubblico, pur di fronte a ben tre susseguenti omicidi?

Tocca a tutti crotonesi avere un sussulto di orgoglio civico, chiedendo a Pugliese di dimettersi, mandando a casa un sindaco impreparato e indifferente.