Demetrio Benelli è un signore che conserva sempre il suo gioviale sorriso di saggio. Anche quando, quasi sorpreso, qualcuno tra gli ordinatissimi padiglioni di Sana 2019, lo riconosce e lo saluta per come è, un veterano della materia, un vero e proprio pioniere delle idee originarie della moderna erboristeria italiana, il fondatore e direttore della più longeva e importante rivista del settore delle piante officinali in Italia.
di Vito Barresi
Erboristeria Domani è un consolidato osservatorio, la piattaforma storica dello scibile e dei saperi erboristici nazionali, un presidio a mezzo stampa carta patinata, ora pubblicazione biodegradabile e 'plastic free', che dal 1978 continua a monitorare l'evoluzione della filiera produttiva erboristica, l'andamento del mercato, informando, e approfondendo, con i suoi lettori gli appuntamenti più importanti relativi alle fiere e ai prodotti, ai personaggi più in vista di un un'industria di trasformazione tecnologicamente avanzata, naturalmente certificata, più che mai in costante evoluzione qualitativa.
Il rapido colloquio giornalistico che avviene con lui nel piccolissimo spazio che espone l'ultimo numero della pubblicazione, per la precisione il 415, punta dritto sull'attualità, su quanto sta avvenendo molto rapidamente in quella filiera delle piante officinali con l'espansione dei nuovi metodi di coltivazione di agricoltura biologica, i conseguenti riflessi nel processo produttivo dell'industria cosmetica, fitoterapica, alimentare, più complessivamente anche nella farmaceutica e nella medicina naturale.
A partire dal rafforzamento della nuova filiera bio occorre 'fare sistema' osserva Demetrio Benelli che, dopo l'approvazione del decreto legge del 21 maggio 2018 n.75, cioè la nuova legge quadro sulla coltivazione e la prima trasformazione,
"la tematica del biologico e della diffusione di un sistema agricolo ecologico e sostenibile, connessa sia alla raccolta di prodotto spontaneo sia alla creazione di progetti di coltivazione, finora così poco frequentata dal settore erboristico, assieme alla deregolamentazione della coltivazione delle officinali come normale pratica agricola ha di fatto dato il via a progetti imprenditoriali di dimensioni importanti, in previsione di un potenziamento del mercato e della possibilità di ricercare nuovi sbocchi all'estero."
Erboristeria Domani ha storicamente svolto in sede di sviluppo della professione erboristica un ruolo di aggiornamento, diffusione e divulgazione, particolarmente significativo, per autorevolezza, precisione, apprezzamento da parte dei lettori e degli addetti ai lavori, ampliando la platea degli interessati a una pratica artigiana e di consumo divenuta al contempo più colta ed esigente, più forte e convinta delle radicate e storiche tradizioni popolari in tema di usi e consuetudini erboristiche, innestando in questa memoria popolare e collettiva, l'esigenza innovativa della specializzazione e della garanzia qualitativa attorno ai benefici sia dei preparati fitoterapici che di quelli fitocosmetici.
Erboristeria Domani, nel frattempo passata sotto l'egida di CEC Editore di Milano che pubblica anche altre riviste e libri scientifici nell'area cosmetica, nutrizionale e erboristica, approda all'attuale e più recente serie, che si affianca tra le altre precedenti, di un periodico che dura da ben quarantadue anni.
Un bimestrale in abbonamento e diffusione con 6 uscite annuali, sia cartaceo che online, che ha sfidato persino l'avvento del web, l'opinabile opinione dei sempre più perniciosi follower laureati all'Università degli Studi di Internet, facendo ancora sentire a chi la sfoglia e ne avverte al tatto la levigata texture tipografica, il sentore, persino la suggestione dell'odore di un tempo, il profumo, di quelle storiche erboristerie degli anni settanta.
Un mondo passato dall'età dell'innocenza dei rimedi della nonna, dopo l'olocausto della civiltà contadina italiana, il genocidio biologico di vaste aree di campagna, lo sradicamento delle coltivazioni agricole tradizionali, l'omologazione industriale e consumistica degli usi e delle consuetudini delle millenarie cure naturali, alla rilevante dimensionalità di una rete commerciale diffusa in ogni angolo del Paese, dalle vetrine delle grandi metropoli, dai mega centri commerciali,fino alle botteghe artigiani dei piccoli centri rurali.
Per cui un veloce quasi nostalgico amarcord non stona neppure anzi riscalda il cuore e ravvisa la memoria, schiarisce il tracciato della strada effettuata e di quel prosieguo verso tappe e traguardi futuri che già stanno ancora tutti in quel titolo di testata che nel 1978 Benelli non a caso volle chiamare Erboristeria Domani, ponendola nel solco della divulgazione scientifica, nella directory della ricerca su ben precise e ponderate basi metodologiche, nell'alveo della formazione disciplinare, in forza di una sua autonoma nomenclatura, una nuova tassonomia delle erbe e dei principi attivi vegetali.
Ed è su questo innovativo profilo dei prodotti erboristici, integralmente biologici, che ottemperano a tutti i requisiti richiesti dalla certificazione, della sicurezza, del rapporto qualità ed efficacia, che Erboristeria Domani continua ad essere un valido e apprezzato punto di riferimento, avvalendosi di un'equipe di specialisti ed esperti impegnati professionalmente nel mondo delle piante officinali e dell'erboristeria italiana, pronta a trovare la giusta risposta per ogni problema di settore, indicandone percorsi e trend significativi e rilevanti.