Dolcetto o scherzetto? Quasi ridotto a un rudere fantasma. Ma di chi è la colpa? Perché nonostante l'esiguità delle somme da spendere, la grande e straordinaria fortezza di Carlo V, un bene monumentale immenso che solo la città di Crotone possiede, è diventato da ormai due anni un vero e proprio castello fantasma?
di Vito Barresi
Chiuso, cancellato, abbandonato. Che cosa è accaduto in questi mesi dopo che il Ministero dei Beni Culturali, attraverso il Direttore del Segretariato Regionale per la Calabria, dott. Salvatore Patania, con Decreto Attuativo n. 250 del 01.10.2018 di aggiudicazione definitiva ed efficace, affidava l’esecuzione dei carotaggi per la caratterizzazione ambientale, propedeutici ai Lavori di Bonifica da Ternorm dell’area di pertinenza del Castello di Carlo V - CIG 7621932941, alla ditta CO.I.V. di Cotronei, per una somma complessiva di 16.850 euro?
I carotaggi sono stati espletati, il materiale, forse fin troppo incautamente, definito radioattivo è stato definitivamente rimosso? Non si sa, nessuno deve sapere, che ce ne importa, lei non sa chi sono io, ecc. ecc.
Quando potranno i cittadini, i turisti, i visitatori, i tour operator, le guide storiche, chiedere riscontro, avanzare richieste d’uso, tipo che ne so, una bella festa di Halloween per la gioventù crotoniate, invitando il Ministro Franceschini e il Sindaco Pugliese?
Le zucche non mancano, alla bisogna sono pronte. In giro ce ne sono davvero tante. Le suggestioni letterarie nemmeno. Il Castello di Crotone ha un fascino insuperabile. È il secondo dopo quello di Castel dell’Ovo a Napoli, in ordine di grandezza carolingia.
Ha fatto da baluardo marittimo sulle coste del Mediterraneo, nel mare, sul fronte costiero, con l’altro piccolo ma prezioso anello che si chiama Le Castella, un spicchio di Venezia nello specchio adamantino dello Jonio.
Perché è accaduto tutto questo, come mai un bene monumentale di tale importanza è definitivamente caduto nell’oblio delle amministrazioni di stato, di quelle comunali e regionali nonostante i fondi sono stati reperiti sul capitolo di spesa Cap. 2065 - AF 2006 - SPA 36 - Indagini antica città Kroton?
Se non lo hanno fatto le due solerti parlamentari a centocinquanta stelle al merito, non sarebbe il caso che altre forze politiche e civiche rivolgano un appello forte al Ministro Franceschini tanto amico degli amici degli amici di prima e dopo terza, quarta e cinquesima Repubblica Banana?
Atteso che tutto è stato fatto con scrupolo e seguendo filo filo e punto punto le indicazioni previste dalla normativa in materia di tutela dei beni culturali monumentali, davanti al portone chiuso e al maniero inaccessibile ai visitatori, il cronista si chiede ma a che punto sono i lavori di risanamento del castello Carlo V di Crotone?
Candida domanda, a momento d’arguta obiezione ai fatti che rinserrano inquietantemente e inspiegabilmente ormai all’abbandono di se stesso l’antico manufatto, che avanza sfacciata una bimba con le trecce che gioca in strada alla campana: ma ad Halloween quest’anno possiamo far festa nel vecchio maniero di Carlo V?
Festa popolare di origine celtica, oggi tipica degli Stati Uniti e del Canada, che si celebra la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre con scherzi e travestimenti macabri e portando in processione zucche intagliate e illuminate all'interno.
Questa domenica mattina d’ottobre sono andato davanti alla porta chiusa del Castello. Male non fare paura non avere, diceva spesso un grande scrittore siciliano, Turi Vasile, la cui formazione culturale avvenne anche negli adolescenti passati nella Cotrone degli anni Trenta.
Sfoglio questa sua magica, immaginifica e incisiva impressione d’autunno e neanche spero tanto che il ministro romanziere la leggerà. Mi illudo di inviarla al suo indirizzo a Roma, a Ferrara, ovunque in Italia.
Trascrivo testualmente su un muro di crepe, abbandono e cedimenti:
“Un mese fa giurerei inoltre di avere intravisto tra il fogliame un’upupa con le pennette in testa, piccola regina incoronata, simile a quella che mi apparve nel castello di Carlo V a Crotone. Abitavamo infatti nel terrapieno cinto dalle antiche mura, nell’alloggio destinato alla famiglia del capo-segnalatore mio padre e del capo-radiotelegrafista, entrambi della Regia Marina. Debbo a lui il primo ascolto della radiocronaca di una partita di calcio.
Erano i tempi di «Combi, Rosetta e Caligaris – che bel terzetto, di qui non si passa!» L’entusiasmo non mi impedì di distrarmi a contemplare incantato un uccello variopinto apparso dietro i vetri del finestrone. Era bellissimo e più grande della realtà, aveva la corona in testa ed emanava regalità, simile all’upupa intravista molti anni dopo nel mio giardino, uguale in tutto da farmi immaginare che fosse la stessa venuta in volo da tanto lontano e da tanto tempo passato, assurdità da adolescente visionario.”
Dolcetto o scherzetto? Appuntamento ad Halloween... insieme per accendere la luce del riscatto e dell’orgoglio dei crotonesi intorno al Castello di Carlo V ...