Riteniamo che qualsiasi crotonese possa ricordare la meravigliosa ascesa della Banca Popolare di Crotone. Attraverso gli anni - a partire dal lontano 1885 - era riuscita ad espandersi in tutto il Meridione, tanto da divenire Banca Popolare del Mezzogiorno, con ben 45 filiali soltanto in Calabria.
Poi, una Banca dell’Emilia e Romagna - ossia la BPER - l’ha “incorporata” nella propria compagine societaria, provvedendo successivamente a farle perdere anche la sua storica denominazione.
Ma la “tecnica” della Bper non è finita qui. Alcuni mesi or sono, ha fatto chiudere i battenti alla filiale crotonese di via XXV Aprile e ad altre filiali del Meridione. Molti clienti, conseguentemente, sono stati costretti a frequentare la Sede Centrale, con la necessaria apertura di numerose casse.
Ma soltanto per poche settimane, perché un impiegato, giornalmente, veniva, di tanto in tanto, nella sala d’attesa della clientela per invitare le persone a munirsi di bancomat o di carta di credito per potersi sbrigare con sollecitudine.
Esperimento riuscito, dato che, oggi giorno, risulta piuttosto scarsa la clientela in attesa, tanto da poter disporre alcuni giorni soltanto di un cassiere.
Quasi non bastasse una simile “smobilitazione” ecco l’ultima decisione: accentrare, trasferendole a Bologna, alcune lavorazioni esclusive svolte nel “Polo” di Crotone, tanto da determinare la perdita di ben 16 posti di lavoro.
Se, a tutto ciò, aggiungiamo che, per volere del Governo Centrale, saremo tutti costretti a munirci di carte di credito e di bancomat per potere effettuare i pagamenti, finirà la Bper di Crotone a ridursi ad una piccolissima struttura, vedendo forse lo storico palazzo di proprietà decenni or sono della Banca d'Italia finire in vendita?
Sarebbe una vergogna!
Rodolfo Bava