Processo a Pugliese. Il “sinedrio” di via Firenze lo condanna senza appello per codardia e tradimento

13 novembre 2019, 13:55 Politica.24

Dopo che la cosiddetta politica si è per lungo tempo e dannosamente sostituita alle funzioni amministrative comunali, adesso siamo all’inverosimile, cerca persino di surrogare anche quelle giudiziarie.


Uno degli ultimi atti della vergognosa e crudele “Saga Pugliese” si è consumato nei saloni di via Firenze, dove ha sede la cabina di regia che “comanda” e sovraintende alle decisioni e alle azioni della Giunta Comunale, inscenando un surreale “Processo al sindaco in contumacia”.

Come da conformismo politico abituale erano presenti, a questo processo farsesco ma pur terrorizzante e agghiacciante, soltanto gli accusatori, mentre l’imputato e la sua difesa non era in alcun modo rappresentata.

Accanto a numerosi consiglieri di maggioranza, come da copione sempre proni al diktat del loro capo, sedicente leader politico della coalizione “La Prossima Crotone”, era presente una delegazione di consiglieri del PD guidata dall’onorevole Rocco Gaetani non in qualità di presidente di una società partecipata comunale bensì in veste politica.

L’atto di accusa - veementemente esposto particolarmente dal Gaetani - con contorni crudi, avviliti e di estrema delusione, avrebbe imputato al sindaco dimissionario (QUI) di essere un codardo, un meschino traditore, un tapino che non ha avuto il coraggio di comunicare con gli altri, magari per attingere da questi interessati consigli, ulteriori garanzie, coperture sodali e quant’altro utile a farlo ritornare con atti e persuasioni sulle sue decisioni.

Con questo il Gaetani e altri avrebbero inteso evidenziare l’estrema fragilità psicologica del primo cittadino che avrebbe accettato sotto pressioni degli inquirenti di dire tutta la verità e di scagionarsi dalla prigionia di succube che fin qui ha dovuto sopportare.

Secondo questi imbarazzantipubblici Ministeri riuniti nella via Firenze, le dimissioni annunziate dal sindaco Pugliese (QUI) avrebbero dovuto ricevere probabilmente il passo, il beneplacito dell’oligarchia politica che comanda e gestisce nei minimi dettagli la coalizione, la vita amministrativa della città e quindi anche le coscienze dei singoli.

Di fronte a un simile spaccato inquietante, in un triste e umbratile “interno Giorno”, dove si sarebbe allestito in tutta fretta un processo che non potrebbe che definirsi inqualificabile e ignobile, con la partecipazione di iscritti e dirigenti del Partito Democratico di Crotone, ogni altro commento appare, a questo punto, ampiamente superfluo.