Le palme piangenti. A partire dalla Chiesa di S. Rita, lungo la salita per andare verso il rione Tufolo, sono state piantumate, alcuni decenni or sono, delle palme, oggigiorno abbastanza alte, e tanto che, nel corso degli anni, alcuni rami sono appassiti. Ve ne sono molti per ogni albero, tanto da offrirci un viale di “palme piangenti”.
Addirittura “piangono” veramente, dato che mandano giù per terra dei semi oleosi che calpestati potrebbero fare scivolare e fare cadere per terra qualche passante. Bisognerebbe eliminare i rami secchi e provvedere con urgenza a spazzare i due marciapiedi.
Caos quadrivio Corso Mazzini. In prossimità dei palazzi Ruggiero, su detta via, vi è un quadrivio senza alcuna segnaletica orizzontale. Prima esisteva, indicando chi poteva godere della precedenza. Oggi, invece, la maggior parte degli automobilisti sfreccia a tamburo battente, rischiando possibili incidenti se qualche automobilista non sia molto ma molto attento.
Ritornano le ex bancarelle di via Tellini? L'ex Assessore alla Attività Produttive del Comune di Crotone, Francesco Barretta, dichiarava alcuni anni or sono, in occasione dell’eliminazione delle anti-estetiche bancarelle di via Tellini: “Chi ha scelto di trasferire la sua attività nella nuova struttura è passato da un box di 12 mq ad uno nuovo di zecca, che comprende impianto di area condizionata, di oltre 20 metri quadrati in una zona dove sono previsti e realizzati ulteriori servizi comprensivi di parcheggi. Il canone che dovranno pagare chi utilizza i box della "Galleria Nettuno" è minimo e molto conveniente rispetto ai prezzai di mercato”.
Ebbene, nonostante le grandi comodità realizzate, a distanza di pochi anni, i 34 box della Galleria Nettuno appaiono quasi tutti chiusi. Non si comprende il motivo. Addirittura qualcuno avrebbe ventilato la possibilità di riaprirli in via Tellini.
Una prospettiva - secondo noi - da non poter prendere in considerazione. Piuttosto bisognerebbe studiare il motivo per il quale rimangono chiusi, ricorrendo a delle soluzioni. Ricordiamo che per detti box sono stati spesi oltre due miliardi delle vecchie lire.
Rodolfo Bava