In una delle province a più basso indice di lettori e di lettura d'Italia e d'Europa apre, come un fiore nel deserto, una nuova libreria “Giunti al Punto”, appartenente alla prima catena di librerie italiane, con circa 200 negozi distribuiti su tutto il territorio nazionale.
di Vito Barresi
Auguri, innanzi tutto, a una nuova libreria che profuma di stampa, zeppa e sfavillante di aggiornata editoria, aperta con orario continuato, pronta per i consigli di lettura e non solo per l’acquisto, all’informazione sui principali titoli in classifica, persino al più recente “plus” messo a disposizione del pubblico che consiste nel servizio Amazon per gli acquirenti che prediligono comprare online.
Se fino a ieri si poteva soltanto dare una sbirciatina esterna alla nuova libreria in allestimento tra scaffali nero satinato, arredamento “interiors colours” ambiente libreria metropolitana, tra pacchi e pile di libri ancora da sistemare in bella mostra nelle varie teche, dalla mattina di questo primo dicembre, a Crotone, in un giorno di sole che farebbe morire d’invidia qualunque bella lettrice sotto la pioggia a New York, apre le porte alla gentile clientela pitagorica a passeggio sulla Strada Statale 106, il nuovo store del gruppo leader di questo settore, la “Giunti al Punto”.
Narrativa italiana, straniera, viaggi, infanzia, classici, luoghi immaginari, fantasy, saggistica, spiritualità, in una varietà di formati e pubblicazioni, compongono la cometa, la meteora, la scia a ritagli con migliaia di titoli a coriandolo, attraenti come il bagliore di uno specchio, trascinanti con la forza leggera e magica di una calamita, tale da intrigare il passante senza carrello, ma con ancora in mano le truci buste della spesa, a dimenticare il pacco alimentare, per accarezzare, toccare, aprire, guardare, leggiucchiare la quarta di copertina di un volume, magari alla fine decidendo anche di cedere alla voglia di comprarsi, finalmente, un libro, con intimissima, persino intellettualmente voluttuosa propria soddisfazione personale.
L’apertura di una libreria in ambiente e territorio ostile alla diffusione della cultura, come è indiscutibilmente e storicamente tutto il crotonese, è sempre comunque una buona notizia.
Qui i libri sono ancora considerati alla stregua delle tavole di pietra, non trovandosi traccia alcuna di civiltà del papiro e della carta, le biblioteche sono chiuse nei castelli che conservano le audaci fake new di prefiche parlamentari, a parte l’installazione post industriale della Cartiera di Cellulosa Calabra che sta a due passi di fronte e che potrebbe essere un ottimo spunto per progettare una grande Biblioteca Pitagorica.
Per cui la popolazione in genere giudica i libri secondo un sistema di misura a peso, cioè se sono un mattone intero oppure un blocchetto di tufo traforato, e non in base al tempo e all’impegno orario necessario per apprendere, conoscere, formarsi o divertirsi, attraverso l’arduo lavoro all’olio di gomito e la successiva asciugatura senza phon delle sudate pagine.
Ma a parte tutta questa storia, va da sé che ogni libreria è sempre un’opera d’arte.
Questa in specie, la “Giunti al Punto”, perché ha scelto di collocarsi in quell’iperbole del non luogo che è un supermercato, ordinatissime infrastrutture del consumismo di fascia media (se un giorno d’inverno fa freddo qui fa caldo e se una sera d’estate fa caldo lì si sta fresco...), trasformando il locale commerciale in un incrocio distensivo, un territorio quasi esotico e rilassante tra la Pop art e il Visual Design.
Interessanti e godibili metri quadrati con toni aranci e rossi, azzurri e black&white, che si protendono nella dimensione cubica di una galleria di parole a mezzo stampa. Da visitare.