Per Callipo è il momento del programma, l'impegno a dare a una risposta forte a una Regione caduta nella rete marginale, clandestina e canaglia delle cosiddette lande desolate, è prioritario per andare oltre la confusione e l'oscurantismo generato copiosamente da gruppi di lupi mannari, soubrettes della politica e solide camarille di potere che non lavorano per il bene della Calabria ma esclusivamente per proprio narcisismo e avidità di potere e ricchezze.
di Vito Barresi
Callipo è prima di tutto chiamato a saper formare adeguatamente e performativamente un'Alleanza Regionalista Innovativa, Aperta, Verde ed Avanzata.
Per poterlo fare deve imprimere una frattura, spezzare le vecchie logiche di selezione del ceto politico, rispondendo rapidamente alle impellenti richieste che salgono dall'elettorato sempre più scontento e al contempo esigente di forze politiche strutturate, liste che esprimono valori universali, competenze e risorse umane di buona qualità curriculare, uomini e donne in liste pulite e non inquinate, tali da essere votati non secondo il meccanismo dello scambio ma quello della reciprocità, dell'affidabilità, della sicurezza etica e della trasparenza.
Questa Alleanza Regionalista di alto profilo non si può nè allestire nè ridurre al solo prestigio e al carisma del suo Presidente.
Essa deve saper esprimere valori più ampiamente e qualititativamente 'condominiali' che non siano quelli della frammentazione territorialista, provincialista, settarista o di gruppo, bensì il sentimento di un nuovo regionalismo fortemente centrato sulla svolta climatica globale, sui nuovi asset della Commissione Europea, sull'agenda di una Unione chiamata a produrre un più concreto e valido reiquilibrio tra aree regionali svantaggiate e poli forti dello sviluppo economico continentale.
Al momento mancano le specifiche sui programmi, non sono stati individuati gli assi, non si conoscono neanche le misure che in ipotesi potrebbero essere discusse e adottate in quello che sarà il nuovo consiglio regionale, né tantomeno le linee guida delle varie manovre annuali e pluriennali che imposteranno il nuovo presidente e la sua giunta regionale.
Per cui Callipo, chiamato a concentrarsi e coordinare uno sforzo quantomeno eccezionale per fare uscire dall'arretratezza, dall'emergenza e dal sottosviluppo in cui stagnano tutti i comparti territoriali della vita calabrese, dovrà puntare a redigere una bozza preliminare di programma indicando alle forze politiche che aderiscono alla sua 'intrapresa' le principali 'policies' su cui intenderà giocare la sua campagna elettorale.
Da qui l'attesa che sale sui temi diventa fondamentale, per comprendere su quali tavoli si giocherà la partita e il confronto, cioè su quali saranno gli interessi da valorizzare, gli obiettivi da raggiungere, la forma gestione dei mezzi e delle risorse pubbliche regionali, la programmazione triennale e quinquennale, il profilo di quella che sarà la sua idea di amministrazione politico-finanziaria di una Regione Calabria chiamata chiamata a decidere quale sarà la composizione del Consiglio Regionale.
Non in una stagione qualsiasi della storia, ma proprio all'inizio di un avvincente decennio 2020-2030, in cui tutti a livello nazionale, europeo e internazionale marciano verso la ridefinizione delle proprie identità istituzionali, imprenditoriali,spirituali, politiche e culturali nel mondo dell'oggi e del domani.