Puntualmente ogni anno, da sempre a Crotone, nel corso della serata del 13 dicembre, in molte zone della città vengono accesi i “fuochi” in onore di Santa Lucia, la protettrice dei nostri occhi.
di Rodolfo Bava
In numerosi giorni, prima della festività, si vedevano in passato ragazzi e giovani impegnati alla ricerca di legna e tavole, al fine di radunarle in varie zone per poi accenderle nel corso della serata del 13.
Da tempo non assistevamo a tale evento. Ieri sera, ci siamo presi la briga di andare in giro per la città al fine di potere ammirare i fuochi in onore di Santa Lucia.
Purtroppo, un’amara sorpresa. Pur avendo percorso numerosi rioni della nostra Crotone, ci siamo imbattuti soltanto in due “falò”. Il primo all’uscita del rione “Settembre 291” per andare verso il rione Tufolo 2. Precisamente, sulla destra, nell’area riservata per la costruzione della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano. L’altro, invece, sulla spiaggia in via Cristoforo Colombo.
Peccato, una tradizione che sta per scomparire. I ragazzi ed i giovani, oggi giorno, sono attratti da altri ambiti. Forse, a creare i due falò di ieri sera saranno stati degli adulti, ancora fedeli a questa tradizione. Tradizione quasi esclusiva di Siracusa, città natia di Santa Lucia, e quella di Crotone.
Infatti, da internet si può constatare che sono pochissime le città italiane dove si tramanda questa spettacolare e religiosa manifestazione.
L’Amministrazione Comunale di Crotone, nel corso degli anni passati, aveva tentato di proibire detti “fuochi”, provvedendo a fare smantellare l’agglomerato di legni e tavole, in prossimità dell’accensione. Però, la caparbietà dei ragazzi e dei giovani organizzatori ebbe la meglio.
Oggi giorno pensiamo dovrebbe essere compito del Comune cercare di incentivare la ricorrenza della “vampa” di Santa Lucia, premurandosi di sollecitare le varie organizzazioni esistenti in città. Speriamo!