È il brasiliano Junior Messias a frantumare il tabu del Crotone, mai vittorioso contro il Cosenza in serie B, segno che nulla è precluso alla squadra guidata da Stroppa e, a se stesso, di proiettarsi ad alti livelli.
di Giuseppe Romano
La tana dei “lupi” è stata violata dagli “squali”, contro ogni pronostico, in un match di grande intensità agonistica in campo e sugli spalti, così come richiedeva la passione del “derby”: adrenalina al massimo e interesse di classifica a doppio taglio per le due calabresi poste al terzultimo posto in classifica, i silani, e al terzo nel gruppo di testa, i crotoniati.
L’inizio è gioioso: Braglia riceve i complimenti dal suo presidente, Eugenio Guarascio, per aver superato le cento partite nella panchina rossoblù, con una salvezza che appariva impossibile, lo scorso campionato; sull’altro fronte, le 150 partite di Barberis e la stretta di mano fra il presidente Gianni Vrenna con Cordaz, capitano dei pitagorici, nel tunnel, prima dell’entrata in campo delle due quadre.
Immagini di grande incanto, che gratificano i novemila appassionati (oltre mille arrivati da Crotone) assiepati sugli spalti del “Marulla”, per l’ultima gara della ventesima giornata di serie B.
Al fischio d’inizio, di Eugenio Abbattista, idee e forze fisiche si scontrano con l’intensità richiesta dal derby e dai due allenatori, Stroppa-Braglia, gente di carattere. Sarà il Crotone, al termine, a portare a casa i tre punti, accorciando le distanze dalla capolista, Benevento, e portandosi ad una sola lunghezza dal Pordenone, in zona promozione diretta.
Protagonista Junior Messias, arrivato a Crotone da Sao Candido, villaggio poco noto del Brasile: palla impossibile da prendere (17’), sparata a filo di traversa, primo gol del Crotone al Marulla, contro un Cosenza che ha fatto bene, ma bloccato da Cordaz in tre occasioni da rete.
Il match lo vince la squadra del presidente Gianni Vrenna, mentre ai rossoblù di Eugenio Guarascio resta l’urlo in gola per un gol-dubbio di Sciaudone, non convalidato dall’arbitro e dallo suo collaboratore. Fatto analogo, nel precedente campionato col gol di Simy, non visto dallo stesso direttore di gara, Abbattisti.
E, tanto per ricordare, echeggiano le furiose proteste su Cosenza-Empoli (1-0), per la clamorosa rete di Ricci (palla dentro di un metro) non concessa ai toscani.
Il Crotone si gode questa accelerata che lo distanzia da Entella, Cittadella (4 punti); Chievo, Salernitana (5), Frosinone (6) ed è giusto sognare: si vola col secondo attacco del campionato, dopo Benevento (35/32).
Questa grande convinzione piace tanto ad una tifoseria sempre più aggregata e fantasiosa che veste piume rossoblù, orgogliosa di sostenere una squadra che sa fare gruppo e rialzarsi dalle brutte cadute o quando tutto gira storto. Al San Vito-Marulla di Cosenza c’erano tutti con vessilli, sciarpe e cori a cogliere la gioia di questa prima vittoria contro i “lupi”. Domenica 28 si torna allo “Scida” per Crotone-Spezia, che si giocherà alle ore 15.