Gruppo svizzero con sede a Zurigo in volo per Crotone. Non vanno né in campeggio né in resort di lusso ma direttamente alla sbarra d'ingresso del campo di S.Anna. Perché il vento della globalizzazione potrebbe anche cambiare d’improvviso. Per cui al posto di quel che oggi è il vessillo che sventola sicuro sul pennone più alto del Centro di Accoglienza Migranti e Profughi di Isola Capo Rizzuto, il drappo bianco con la Croce Rossa al centro, potrebbe presto issarsi una nuova bandiera, quella di colore rosso ma con la croce bianca della Svizzera e dei suoi cantoni.
di Vito Barresi
Ipotesi per il momento ma possibile pagina futura di una globalizzazione d’impresa che sta investendo in Italia il settore dei servizi e degli appalti per affrontare l’accoglienza e la sistemazione temporanea dei flussi migratori.
Più o meno come dettagliatamente scrive su ‘Avvenire’ Luca Liverani, in un report incisivo in cui sunteggia in breve la progressiva penetrazione sul mercato italiano del gruppo elvetico ORS, con sedi operative in Svizzera, Austria e Germania, proteso ad attuare la propria strategia di crescita nei Paesi europei del Mediterraneo, acquisendo bando per bando la gestione dei Centri di accoglienza per i richiedenti asilo, con l’intera logistica dell’alloggiamento, dell’assistenza, della consulenza sociale e dell’integrazione per profughi.
Questioni che, nonostante sia passato il tifone salviniano, restano all’ordine del giorno al Viminale, dove già da tempo si va prospettando lo svuotamento graduale dei Cara più grandi, con in testa Mineo, Bologna, Crotone, Bari, strutture popolate da oltre 6.000 persone ospitate.
Le strutture di prima accoglienza a livello nazionale sono circa 9.000 e, in base alle statistiche del Ministero degli Interni, utilizzate al 31 dicembre 2019 da 135.858 migranti, compresi quelli negli hotspot, nel mentre a luglio 2018 nel sistema Sprar, con 877 progetti in 754 enti locali, gran parte Comuni, si contavano 35.881 persone, di cui circa 3,5 mila minori non accompagnati.
Dunque, un mercato molto importante che ha stimolato gli interessi economici di molte aziende che intendono sfruttare il filone della solidarietà come ramo fruttifero di investimenti e profitti.
Tanto che Jürg Rötheli, del gruppo ORS, ha voluto evidenziare, che l’impresa svizzera di cui è CEO, è pronta ad espandersi nell’Europa meridionale, in quanto portatrice di un know-how accumulato negli ultimi due decenni, sul fronte dell’assistenza professionale e l’alloggiamento di profughi e richiedenti asilo, concorrendo come privato all’assegnazione di appalti a fornitori di servizi privati, scelta questa che consente di sgravare notevolmente le strutture statali, spostando il focus sui programmi di integrazione nel mercato del lavoro per profughi, persone accolte temporaneamente, beneficiari di aiuti sociali e disoccupati a lungo termine.
Intanto in Calabria sta per scadere il triennio di affidamento del Cara di S. Anna, un Centro migranti tra i più grandi d’Europa, con una ricettività complessiva di 1.216 posti.
Prossimamente in gara ci saranno valori economici complessivi per oltre 60 milioni di euro, fin qui suddivisi in quattro lotti, di cui il primo di 11 milioni circa per “fornitura di servizi alla persona, gestione amministrativa, assistenza sanitaria, distribuzione dei beni e servizi connessi” aggiudicato dalla Croce Rossa Italiana di Crotone.
Il secondo, fornitura di pasti (per un importo a base d’asta di 15 milioni e mezzo di euro), assunto dall’impresa La Cascina Global Service srl di Roma; il terzo, servizio di pulizia ed igiene ambientale (per un importo a base d’asta di poco meno di 2 milioni di euro) vinto dalla società cooperativa Giovani del 2000 di Casabona; il quarto, “fornitura di effetti letterecci, vestiario, prodotti per l’igiene” (importo a base d’asta di 6 milioni e 800 mila euro) assegnato al Consorzio Opera Misericordia di Firenze.
Sulla scorta di questi dati è molto probabile che la gestione dei migranti di Crotone sia entrata nel radar degli interessi della holding svizzera ORS, con l’obiettivo di offrire un miglior servizio ai migranti minor costo, con soddisfazione non solo delle persone trattate ma anche sicurezza, risparmio ed efficienza per la committenza pubblica, rappresentata da Stato, Ministero, Prefettura ed Enti Locali.