Per la seconda volta in pochi mesi, lo svincolo del cavalcavia nord di Crotone è rimasto senza semaforo. Nonostante le segnalazioni i tempi per la riparazione sono incerti, e dopo una settimana permane una situazione di pericolo che altrove si sarebbe risolta in qualche giorno.
di Francesco Placco
Con la pubblicazione della Delibera CIPE 36/2019 (QUI) avvenuta lo scorso 25 gennaio, è stato ufficializzato un impegno di spesa di circa 3 miliardi di euro per le infrastrutture calabresi.
Una parte di questo denaro è ovviamente destinato alla Statale 106, che come ogni anno si vede riconfermate ingenti somme per la messa in sicurezza e per l’ammodernamento, nonché per l’avvio dei lavori (o per la progettazione) dei vari megalotti ancora incompiuti.
Tuttavia, nonostante il denaro destinato all’infrastruttura, svolgere l’ordinaria manutenzione sulla statale sembra un’impresa titanica.
Questione di competenze, certo, e paradossalmente anche di budget. Fatto sta che il tratto extra-urbano della strada non solo è tornato al buio - essendo inattivi i vari lampioni, alcuni dei quali riparati appena pochi mesi fa - in più punti, ma si è ritrovato anche sprovvisto dell’unico semaforo, quello allo svincolo del cavalcavia nord.
Semaforo che a sua volta era stato oggetto di un ripristino poco prima di Natale, rimanendo - anche in quell’occasione - inattivo per più di una settimana. Questa volta, però, manca proprio un semaforo principale, quello che regola il traffico sulla 106 stessa: c’è chi dice sia stato buttato giù da un camionista distratto, c’è chi invece sostiene sia stato il vento, e chi infine propende per una mera sostituzione.
Il problema però non risiede nel come sia stato buttato giù il semaforo, ma nel quando verrà riparato. Ed a chiedere informazioni, si viene pure tranquillizzati: “i tecnici sono già al lavoro”, “risolveranno a breve”.
Nel frattempo è già passata una settimana, e l’incrocio è ancora sprovvisto della segnaletica luminosa. C’è chi è pronto a scommettere sui tempi del ripristino, lamentandosi amaramente del fatto che un disservizio del genere, altrove, viene ripristinato nell’arco di un paio di giorni al massimo.