“Se dipendesse da me renderei contagiosa la salute invece che la malattia” (Robert Ingersoll). Per come è finito il 2019 da molti è stato etichettato un anno da dimenticare se non, addirittura, un “annus horribilis”: ma quei molti non avevano fatto i conti con l’anno palindromo.
di Sr* l'Impertinente
Il 2020 in corso, infatti, e per come si stanno prefigurando le cose, preannuncia un po’ di sorprese e certamente non tutte positive, così come tradizione vuole per l’anno bisesto, ritenuto nefasto.
Il fatto è che - tanto per cominciare - questo sarà un anno di elezioni visto che si svolgeranno non una, non due ma ben tre consultazioni in pochi mesi, non escludendo la possibile caduta del Governo che potrebbe prefigurarne anche una quarta.
“Se tutti lo facessero anche
solo una volta al giorno,
regalare un sorriso,
immagini che incredibile
contagio di buon umore
si espanderebbe sulla terra?”.
(Marc Levy)
La prima elezione ce la siamo tolte dai piedi ed è stata quella regionale, che come da pronostici ha visto la vittoria del centrodestra nei confronti di un centro-sinistra diviso; ed altri cespugli a corredo.
Ad un mese dal voto e dalla schiacciante affermazione, però, ancora non c’è una giunta regionale e, ad orecchio, pare che per averla ci vorrà un po’ di pazienza e soprattutto tempo per mettere d’accordo i partiti della coalizione.
C’è, però, il presidente ed alla vigilia si era detto sarebbe stata capace di dare alla Regione una nuova voce, soprattutto a Roma, rispetto a prima. Fatto sta che da quando è stata eletta la Santelli è diventata afona. Segno del destino?
“Se la malattia e la tristezza
sono contagiose,
non c’è niente al mondo così
irresistibilmente contagioso
come il riso e il buonumore”.
(Charles Dickens)
Le Provinciali, come è noto, sono state fissate invece per il 2 marzo con la possibilità, fatta filtrare dal diretto interessato, ovvero il presidente in carica Dell’Aquila, che anche possano slittare a dopo le amministrative di primavera.
Colpa o merito di un comma del decreto Milleproroghe che farebbe rinviare la competizione nei casi in cui, come a Crotone, la rappresentanza è inferiore al 50% della popolazione.
Ma a pochi giorni dalla scadenza è ancora tutto in bilico, tra la speranza di restare di chi occupa la poltrona nel palazzo di via Mario Nicoletta e di chi vorrebbe esserci al suo posto, i tre sfidanti.
“Attenzione all’incredulità degli altri.
È contagiosa!”. (Jim George)
Per le Comunali, poi, in molti si stanno preparando - così come abbiamo già avuto modo di dire - ma ci vuole anche un po’ di tempo: e chi è già partito rischia di arrivarci troppo stanco se non di non giungere affatto al traguardo.
Il nuovo anno bisesto, intanto, fa sentire la sua presenza anche per due aspetti al di fuori della politica che stanno suscitano molto allarme: le scosse sismiche che tempo imperversano sul territorio e l’irrompere del Corona virus.
Con l’esagerazione con cui spesso, specie da queste parti, vengono prese le cose, in tanti per paura di essere infettati dal “germe” proveniente dalla Cina tendono a rinchiudersi in casa (per poi uscirne al minimo sussulto sismico).
“Nulla è più contagioso
che parlare di malattie”.
(Gerhard Uhlenbruck)
Tornando all’allarme epidemico, comunque, la situazione sta portando alla luce un sacco di esperti in materia, tra virologi e infettivologi e compagnia cantando, abili nel dispensare consigli gratuiti ma, soprattutto, non richiesti e spesso dannosi.
C’è, naturalmente, anche chi strumentalizza a fini politici la diffusione del Corona virus attribuendolo all’azione del governo, di alcuni partiti se non anche ai giornalisti che in fondo un po’ di colpa ce l’hanno sempre!
C’è, poi, chi crea allarmismo e scatena vere caccie all’untore, tipiche della colonna infame di manzoniana memoria, senza minimamente riflettere sulle conseguenze che ciò potrebbe avere sulla vita delle persone.
“Non ascoltate coloro
che piangono e si lamentano,
la loro malattia è contagiosa”.
(Og Mandino)
Si è tutti allarmati e preoccupati per ciò che gli esperti, quelli veri s’intende!, continuano a definire come un’influenza a bassissimo mortalità, circa il 2%, anche se con un’alta percentuale di infettività.
Tutti, dunque, a chiedere la chiusura di scuole e uffici, per tutelare la salute soprattutto dei propri figli piccini, che poi sono quelli meno esposti, almeno secondo i dati statistici.
E a chiederlo sono quegli stessi genitori che i propri figli hanno accompagnato alle feste carnevale o nei luoghi pubblici come i supermercati, in ogni caso ben più affollati delle aule delle scuole. Ma tant'è.
“Era così contagioso
che le supposte
le mettevano con la fionda”.
(Anonimo)
Tutti, ancora, alla ricerca spasmodica di Amuchina e mascherine (come se di maschere in giro non ce ne fossero già troppe e anche oltre il periodo carnevalesco) per disinfettarsi ed evitare un possibile contagio.
Come da qualcuno già evidenziato e scritto sul variegato mondo social se lo stesso impegno e la medesima attenzione fosse stata messa nel combattere contro le scorie che sono state sotterrate in città, forse sarebbe già arrivata una bonifica, quella vera.
Adesso, invece, tutti attenti al minimo colpo di tosse, specie se proveniente da qualcuno con gli occhi a mandorla, mentre in passato non si sentivano quelli assordanti degli ex operai delle fabbriche, alle prese con il mesotelioma pleurico.
“Bisogna prendere speciali precauzioni
contro la malattia dello scrivere,
perché è un male pericoloso e contagioso”.
(Pietro Abelardo)
Intanto, per il Coronavirus una possibile fonte di contagio potrebbe essere l’orda di studenti fuori sede che stanno rientrando nella nostra regione dal Nord, spesso senza alcun alcuno.
Quasi tutti i sindaci della provincia crotonese hanno emesso ordinanze ed inviti per regolamentare le possibili conseguenze, dando indicazioni e disposizioni soprattutto per coloro che provengano dalle aree dove vi sono focolai di infezione.
Su questo fronte, ed in presenza di molta preoccupazione, colpisce il silenzio del Comune capoluogo così come, soprattutto, dell’Azienda sanitaria provinciale, che pur a livello di salute pubblica qualcosa dovrebbero contare.
“Il problema della stupidità
non è la cura ma
il rapido contagio”.
(CannovaV, Twitter)
Con questa confusione, il virus ha fatto emergere la parte peggiore delle persone, sempre pronte anche in questo caso a guardare solo alla propria convenienza e non al bene pubblico, con in sottofondo anche una latente sensazione di razzismo.
Una fase di “allarme” dove tutti ritengono di saper tutto, di non aver bisogno di confronti o nozioni, di essere in grado di cavarsela da soli e di poter tranquillamente vivere nel proprio egoismo, come se bastasse in fondo fare scorte al supermercato.
In questa situazione emergenziale, però, è emersa una patologia molto più pericolosa del Coronavirus, la cazzonaggine: e per questa, purtroppo, a differenza del virus, non c’è medicina che tenga!
*Simbolo dello Stronzio