A Crotone dopo il Commissario serve un sindaco di provata qualità

27 febbraio 2020, 18:26 Politica.24

Mentre la stretta giudiziaria avvinghia sempre più, oltre alla criminalità organizzata, tante istituzioni calabresi; mentre il Governo nazionale finalmente si accorge che il Sud può essere una risorsa per l’intero Paese e non solo un problema, qui a Crotone in vista delle possibili elezioni di giugno si è scatenata la ridda del totosindaco con una pletora di candidati assai poco credibili.


di Peppino Cosentino

Le considerazioni iniziali valgono di per sé a definire e descrivere l’immane responsabilità che graverà sulle spalle del nuovo primo cittadino che proprio per questo dovrà avere un solido profilo politico ma anche soprattutto autorevolezza e competenza.

Mi pare proprio che non sia più l’epoca di avventurismi e di cieca ricerca del nuovo “tout-court, anche perché gli esempi nazionali, e non, hanno prodotto pessimi risultati e notevoli ritardi nella rincorsa alla modernità.

I prossimi anni vedranno probabilmente l’impegno dello Stato fino ad oggi sempre procrastinato, con una conseguente attenuazione dell’autonomia federalista, per cui i rappresentanti istituzionali dovranno essere autorevolmente in campo con la propria competenza amministrativa e politica.

A Crotone abbiamo già sperimentato la negatività della demagogia senza qualità, e ne paghiamo ancora gli effetti negativi.

La drammaticità della situazione impone per tutti i contendenti in campo, e mi riferisco alle parti politiche, un’attenta e minuziosa disamina delle problematiche non più da elencare ma a cui trovare soluzione; ovviamente la scelta dei candidati a sindaco, come anche dei consiglieri, dovrà essere improntata a una rigida selezione che tenga conto delle necessità amministrative e non solo del desiderio di prevalere a tutti i costi.