Quasi improvvisamente, ed inaspettatamente, è volato in cielo, lasciando sgomenti i genitori, il fratello, i parenti. Era - ed è – Fabrizio: bellissimo, ma non alla nostra “maniera”, per colpa di un medico ginecologo. Infatti, non vedeva, non parlava, non agiva. Però, sentiva e capiva! Forse un grande dilemma.
Bastava sentisse la voce del padre per aprirsi ad un sorriso e gioire quando il papà lo prendeva in braccio per accarezzarlo e per baciarlo.
Ricordava anche i parenti (come me) che, non frequentemente purtroppo andavano a fargli visita perché scioccati dalle sue precarie condizioni di salute, e ai quali, sentendo la loro voce, dispensava subito un meraviglioso sorriso. Un sorriso che non potremo percepire più, purtroppo.
Ora, non ci sente più. Però, lassù, assieme agli altri Angeli, parla, sente, vede, ascolta, sorride, interagisce. E pensa che la sua vita non si sarebbe spezzata a 27 anni se l’accortezza di un ginecologo fosse stata più accurata.
Però è contento e soddisfatto di avere ricevuto le massime cure ed il massimo amore da parte del padre Carlo e della madre Mirella, nonché del fratello Rosario.
Da ora in poi provvederà a vegliare ed a pregare per i suoi cari, al fine di poterli proteggere e poterli riabbracciare negli anni futuri.
Addio, nipote carissimo, Fabrizio! Ti chiedo moltissime scuse per non essere potuto venire al Tuo funerale ma sono qui, a casa, a piangere.
Zio Rodolfo