Avviso ai Lettori. Cn24, un protocollo antivirus anche nell’informazione per evitare disorientamento e inesattezze

12 marzo 2020, 12:55 Il Fatto

L’isteria collettiva ha ormai preso il sopravvento nella quotidianità di una pandemia mai così sconosciuta e invasiva che ha letteralmente condizionato la vita di milioni di italiani che, e hai voglia a usare balletti “espressivi”, si trova ormai vincolata ad una limitazione oggettiva delle proprie libertà individuali.


la Redazione di CN24

Nel rispetto di una funzione fondamentale come quella dell’informazione, la stampa in generale - dunque anche il nostro giornale nel particolare - è stata così chiamata ad affrontare una sfida inaspettata e che, purtroppo, in taluni casi, ha messo anche in luce un’evidente impreparazione generale nel gestire una situazione cosiddetta di crisi (i colti e tecnici la chiamano più pomposamente di “risk management”).

Come testata e dall’inizio dell’emergenza coronavirus, abbiamo scelto di offrire ai nostri lettori una fotografia quotidiana quanto più ampia possibile, quanto più possibile aggiornata e affidabile sul costante evolversi della situazione.

Abbiamo deciso questa linea fiduciosi nella sensatezza e senso di responsabilità di una comunità che in questa fase avrebbe dovuto mostrare il meglio di sé. Ma che così evidentemente non è stato, facendo invece emergere, e in tutta la sua dirompente distruttività, solo il peggio.

A distanza di poco tempo ci siamo dovuti rendere conto di quanto la cosiddetta socializzazione virale delle informazioni, anche di quelle veritiere e attendibili, abbia costantemente ed incoscientemente consentito di costruire mistificazione, esagerazione, addirittura inverosimili “smentite” da parte di migliaia di “capre da tastiera” che ormai presidiano e dominano costantemente il web e che con tutta la loro arroganza ed ignoranza riescono a fuorviare menti anche tra le più illuminate e coscienziose, spingendole violentemente sul baratro del panico.

Un puntuale aggiornamento sulla situazione dei casi di positività al virus avrebbe dovuto servire ad una maggiore responsabilizzazione della comunità all’osservanza di basilari principi di autotutela e salvaguardia della propria ed altrui salute.

Avrebbe dovuto costruire consapevolezza così come invitare alla cautela, al rispetto prima dei consigli e poi delle regole determinate a più riprese dalle autorità pubbliche.

Niente di tutto ciò: ancora una volta il terrore l’ha fatta da padrona e con l’aggravante di aver fatto e continuare a far emergere mostri latenti nell’individualità di una moltitudine di persone ormai incapaci di collegare i neuroni un tempo alla lingua, oggi - e purtroppo - alle tastiere (QUI).

Presa coscienza di questa débâcle del diritto-dovere di informare ed essere informati, quantomeno in questo momento di epidemia diffusa e di emergenza sanitaria, anche noi di CN24 ci rendiamo conto che è il momento di cambiare passo.

Una scelta questa, sia chiaro, che attiene solo alla nostra redazione perché mai - come taluni hanno avuto la presunzione di fare - ci arrogheremmo il diritto di elargire lezioni o di giudicare il lavoro altrui, così come di pretendere che altri seguano la stessa via.

Da oggi in poi - quanto ai casi di positività al Covid-19 - ospiteremo sulle nostre pagine solo i bollettini e le comunicazioni ufficiali dei soli enti preposti alla comunicazione emergenziale, tra cui Governo, Regione Calabria e Protezione Civile Nazionale.

Continueremo certamente a fornire tutte quelle notizie di interesse pubblico e di servizio che servano alla collettività a meglio affrontare l’attuale situazione di crisi.

Ci rendiamo conto che così facendo sottoporremo i nostri lettori - così come la nostra testata - ad una apparente minore informazione, che sarà implementata dalla maggiore precisione delle fonti preposte, evitando ogni sorta di disordine comunicativo che è poi la fonte stessa, spesso, di una sorta di autocensura sul racconto puntiglioso e preciso degli eventi.

Non sarà dunque un disagio per le migliaia di persone che ci seguono quotidianamente ma solo una maggiore attenzione che potrebbe determinare leggeri ritardi negli aggiornamenti, di cui ci scusiamo con i nostri lettori, nella consapevolezza di non voler esser più involontari mandanti di scellerati “killer” della disinformazione seriale. Ma soprattutto di imbecilli inquisitori smaniosi di dare la caccia alle streghe.