L’Eni finanzia gli ospedali di Roma, Milano e Pavia ma come al solito si dimentica di Crotone

18 marzo 2020, 07:50 Calabria Domani | di Rodolfo Bava

Ieri mattina abbiamo letto una notizia secondo la quale l’Eni ha destinato risorse economiche per 30 milioni di euro agli ospedali di Roma, di Milano e di Pavia, al fine di potenziate la Terapia Intensiva e la Rianimazione. Ottima iniziativa.

Però lo stesso Gruppo Industriale dovrebbe anche ricordarsi degli ospedali esistenti nelle città in cui opera. L’Eni, ad esempio, “succhia”, da oltre 50 anni, al largo del mare di Crotone, un miliardo di metri cubi di gas metano al giorno.

Ma nei confronti della nostra città è stata sempre non già una “mamma” ma una “matrigna”. Tale colosso industriale, in passato, ha sempre privilegiato, con iniziative tendenti a sviluppare il territorio, le città in cui opera.

Ricordiamo soltanto un esempio: al tempo della lira versava al Comune di Ravenna 5 miliardi ogni anno, dato che al largo di quel mare vi erano, e vi sono, delle piattaforme. Per Crotone, da sempre, un “niente”!

Addirittura, lo scorso anno, ha messo in vendita un complesso immobiliare, in via Santa Croce di Crotone, costituito da alcuni fabbricati e da un’area predisposta a parco ed a giardino. Una vera vergogna! Avrebbe potuto cederlo gratuitamente al Comune di Crotone.

Ecco perché - illustrissima Commissaria Tiziana Costantino - la pregheremmo vivamente di contattare i vertici di detta società, sia per la cessione gratuita del complesso di cui sopra, sia per un contributo all’ospedale di Crotone.

Ma, e inoltre, la pregheremmo di cercare di risolvere quanto segue: la sede legale della Ionica Gas (la società Eni che estrae il gas metano al largo della nostra città, non si trova in Calabria, bensì a San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti e, pertanto, l’Irap dovuta viene versata nelle casse della Regione Abruzzo e non già in Calabria dove opera; veramente deprecabile ed inconcepibile.

Una domanda: nel corso del gennaio 2020 l’Eni ha provveduto a versare al Comune di Crotone circa 5 milioni di euro, relativi alle annualità dell’imposta Imu dovute (anni 2010-2015) per le piattaforme piazzate al largo del mare di Crotone? E la pari rata del gennaio 2019 è stata versata?

Ed, infine, cerchi di convincere il Gruppo Eni a fare aprire nella nostra città un grosso call center - per pubblicizzare i servizi offerti dalla stessa società – al fine di potere occupare alcune migliaia di giovani e meno giovani.

Se riuscirà in quanto prospettato, i crotonesi saranno a lei molto grati e ricorderanno per lungo tempo il suo operato.

Rodolfo Bava