Porte sprangate, finestre chiuse, strade vuote. Le auto dei vari condomini sempre ferme, nelle identiche condizioni di 10 giorni or sono. E chi mai avrebbe potuto prevedere un simile scenario di vita non vissuta?
di Rodolfo Bava
In altre città le persone parlano e discutono sui pianerottoli dinanzi alle porte, cantano e gioiscono sulle finestre. A Crotone, invece, come nell’ambito dei palazzi della Cooperativa Settembre 291, vi è un silenzio assordante. Però è un silenzio assordante che accomuna la stragrande maggioranza delle città italiane.
Neanche l’abbaiare dei cani che disturbava la quiete pomeridiana si registra più. Molte persone si troveranno dinanzi al televisore per potere apprendere le ultime notizie relative al “Coronavirus”, ma il volume risulta basso, tanto da non essere avvertito dai vicini di casa. Mentre, nei giorni passati qualche radio o qualche tv disturbava la quiete di qualche vicino di casa.
Oggi giorno, purtroppo, ci troviamo in una zona dal silenzio perfetto.
Però è un silenzio assordante che accomuna la stragrande maggioranza delle città italiane. Pertanto, è finito il frastuono costante ed incessante che non si fermava mai, dovuto alle auto in transito ed alle persone sempre in corsa.
Le stranezze della nostra vita: nei giorni scorsi, invece, era il rumore a risultare più assordante del silenzio che avremmo voluto sentire.
Certo, anche se piuttosto snervante il ritmo della vita dei giorni passati, sarebbe senz’altro più snervante se dovessimo continuare a rimanere tappati in casa per un lungo periodo. L’irreale - nostro malgrado - è diventato reale.
Ci auguriamo che il periodo di “quarantena” per tutti gli italiani possa subito finire, per poter ritornare a vivere la vita. Nella passata e consolidata ottica!