Google report: Crotone città deserta ma sui social il pettegolezzo è sempre a caccia del passante

3 aprile 2020, 13:30 Imbichi

La realtà distorta offerta dai social è ben visibile in questi giorni, dove di ora in ora si susseguono post con tanto di foto e video riprendenti passanti e automobilisti. L’accusa è sempre la stessa: c’è ancora troppa gente in giro, troppe persone che “infrangono la legge”, che se ne infischiano. Peccato che non sia proprio così.


di Francesco Placco

In una Crotone vuota e desolata come raramente si è visto, aleggia lo spettro delchi va là”, la paura del “passeggiatore”. Spettro nutrito e diffuso prevalentemente dai social dove, ogni giorno, qualche attempato cittadino, dopo aver ripreso con il proprio smartphone il passaggio di qualche auto, di qualche pedone o la fila per accedere ad un supermercato, si sentirà in diritto di pubblicare il video online lamentandosi delle troppe persone ancora in giro.

L’accusa è sempre la stessa: ma che ci fanno fuori? Ma perché non stanno a casa? E via con una serie di considerazioni tra il serio ed il faceto, senza minimamente tener conto della “vuotezza” delle strade, non essendosi mai verificati, ancora ad oggi, comportamenti come quelli visti ieri a Genova (QUI).

Ma se sui social prevale la narrativa “tossica di una città con troppa gente in giro, i dati dicono tutt’altro. Non bastasse il basso numero di multe e denunce (LEGGI) riferite a persone che gironzolavano in città senza reali motivi (parliamo di circa un centinaio di persone da inizio quarantena), è stato pubblicato il Google Covid-19 Community Mobility Reports (QUI) con dei dati, inequivocabili, sul drastico crollo degli spostamenti.

Lo studio, che verrà aggiornato continuamente fino alla conclusione della pandemia, analizza l’andamento del volume di traffico mobile nei luoghi pubblici (negozi, uffici, parchi ecc.), paragonandolo con i giorni precedenti alle misure di contenimento. Ed i numeri sono impressionanti.

In Calabria, ad esempio, nelle attività commerciali il traffico mobile è diminuito del 94%, nei negozi alimentari del 92%, nelle stazioni (treni, autobus) del 90%, ed anche nei parchi si registra una diminuzione dell’85%. Il dato più basso si registra nei luoghi di lavoro, dove la diminuzione sarebbe “solo” del 63%.

Un dato del tutto in linea con quello nazionale, che è riferito a centinaia di migliaia di persone in meno, e di cui non si può tener conto, a meno che non si voglia basare la discussione su pettegolezzi e delazioni.