In considerazione a quanto mi sono ritrovata a leggere su una nota testata giornalistica, in merito alle dichiarazioni espresse dal governatore della Calabria, Jole Santelli, nelle quali viene sostenuto che la stampa tutta debba sottostare a quelle che sono le decisioni provenienti dal Palazzo regionale, sono costretta a elaborare qualche considerazione.
di Rosanna Bartolillo
Prima di tutto vorrei fare riferimento all’articolo 21 della Costituzione Italiana, che cita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione… La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…”.
Il diritto di informazioni è un diritto costituzionale, inalienabile, che il governatore della Calabria “impedisca” l’informazione non è assolutamente una cosa ammissibile.
Non penso sia possibile che, la Santelli, si svegli una mattina e decida che è “vietato parlare con i giornalisti”. Posso ipotizzare che questa sua posizione sia stata dettata dalla infelice scelta di affiancarsi ad una persona poco competente per il ruolo a cui era stato designato.
Per chi volesse approfondire vada a cercare l’intervista rilasciata su Report il 31 marzo scorso. Non credo sia questo il modo di combattere la pessima scelta della politica di voler incolpare i giornalisti e lettori.
Il nostro governatore dovrebbe, intanto, fare chiarezza con se stessa, prima di rilasciare comunicati stampa, come ad esempio togliere e riconsegnare i diritti agli uffici stampa delle Asp provinciali, dove “penso” ci siano persone competenti.
Per evitare sterili polemiche tendo a sottolineare che il mio non è un attacco alla persona ma bensì alla gestione di questa malsana politica.