Dal Comune, e dunque, in questo momento dallo Stato centrale, rappresentato in città dal prefetto in quiescenza Tiziana Costantino, nominato dal prefetto di Crotone Tiziana Tombesi, il 4 dicembre 2019, orsono cinque mesi, per esercitare le funzioni del sindaco, della Giunta e del Consiglio Comunale, non è ancora arrivato alcun segnale di una (ri)organizzazione di un ambito vitale ed essenziale della vita sociale ed economica cittadina, la mobilità urbana, i collegamenti e i trasporti, e per le competenze che sono proprie della Prefettura, le necessarie indicazioni ai comuni dell’intera provincia.
di Giovanna Fichera e Vito Barresi
Purtroppo segnaliamo tutto questo raccogliendo e dando voce se non ad un malcontento del momento a un certo rammarico, una sempre più diffusa sorpresa che serpeggia nella pubblica opinione, per non dire un pizzico di delusione, proprio adesso che le cose, almeno come vorrebbe qualcuno confusamente, tipo la Regione Calabria, in vista di una piena apertura, devono cambiare velocità, prendere il ritmo della normalità.
Poco si è fatto per garantire che i dispositivi di difesa minima per i cittadini siano stati opportunamente messi a disposizione per le fasce più deboli della popolazione.
Nella Fase 1 a Crotone è prevalsa la logica dell’ognuno per se… e purtroppo, senza voler qui accennare a un bilancio critico, lo scenario complessivo in termini di accessibilità e viabilità appare desolante, come si può constatare nella Via Vittorio Veneto, sotto i Portici di Piazza Pitagora, nei quartieri periferici e nelle contrade, altrove dove ancora insistono transennamenti scomposti, cassonetti della spazzatura alla rinfusa, con una ripresa in grande stile di lancio e abbandono di materassi vari a una piazza, una piazza e mezzo e matrimoniali.
Dovrebbe essere doveroso che l’attuale commissario-sindaco facente funzioni, facesse urgentemente il punto per ridefinire l’uso delle strade, della viabilità e degli spazi pubblici, promuovendo gli spostamenti di superficie non inquinanti (a piedi, in bici, e in questo caso con ogni mezzo di mobilità pubblica leggera per non creare il solito ingorgo altamente inquinante nel centro).
Inoltre, evitare la proliferazione di abusivismi di vario genere, individuando aree che possano consentire la ripresa civile e commerciale, i tempi di svago e ricreativi, culturali e sportivi, rispettando i rispettivi distanziamenti fisici, invitando i cittadini ad attenersi alle regole previste.
Per questo la mobilità e i trasporti sono decisivi, specie in rapporto all’importanza di riattivare la vita di quartiere, rimodulando i collegamenti con il centro cittadino attraverso un servizio di bus e trasporti urbani che dovrebbe, ma non è abbiamo avuto assolutamente notizia, essere giornalmente sanificato, controllato e verificato sia per la salute degli autisti, del personale viaggiante e dei passeggeri utenti, accertandosi che ogni cittadino abbia accesso a pressoché tutti i servizi nel rispetto delle distanze tra posti previste dalle linee guida.
Proprio perché è quanto mai necessario prestare la massima attenzione alla fasce più svantaggiate della popolazione, quelle che vivono nei quartieri di periferia, nelle varie contrade, nella frazione di Papanice, in agro di Capocolonna, ecc., specialmente le persone anziane, coloro che sono più a rischio per la malattia, il commissario prefettizio facente funzione di sindaco e il Prefetto devono dare priorità a un rapido efficientamento della mobilità e della rete di collegamento urbano.
Con una forte attenzione alle esigenze delle famiglie con bambini e adolescenti, che, forse più di altri, hanno sofferto le limitazioni domestiche.
Ridisegnare la viabilità, cambiare e garantire gli orari del servizio pubblico comunale, aggiornando trasporti e collegamenti cittadini alle esigenze imposte da Covid 19, cambiare subito la localizzazione del capolinea.
Magari riportandolo proprio nella più ampia Piazza Pitagora, permettendo, così come accade in ogni città veramente monumentale, che gli autobus di servizio pubblico possano attraversare il corso principale in Via Vittorio Veneto.
Ciò significa aprire una Fase 2 facendo finalmente constatare ai crotonesi che lo Stato esiste e che non ha solo una divisa che, pur necessariamente, serve solo a reprimere, punire e multare.