Alla scadenza del commissariamento del Comune di Crotone, per le dimissioni dell’ex sindaco Ugo Pugliese, travolto dall’inchiesta giudiziaria sulla Piscina Coni, sostituito dal Prefetto di Crotone, Tiziana Tombesi, con il Commissario prefettizio per la provvisoria gestione dell’Ente, con i poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio, nella persona del Prefetto in quiescenza, la dottoressa Tiziana Costantino, il 4 dicembre 2019, si sta per aprire una stagione particolarmente difficile e delicata per una città che ha bisogno di vero impegno, affidabilità e responsabilità nella rinnovata rappresentanza istituzionale, trasparenza e conoscenza reale dei problemi e vecchi e nuovi.
di Vito Barresi
Il bilancio di questi sei mesi di commissariamento da parte dello Stato, insediato al comando dell’ente locale pitagorico, è purtroppo ampiamente deludente.
Anzi, alla luce delle ultime polemiche che hanno contrapposto la “piazza” al “palazzo”, anche amaro e preoccupante dal punto di vista della coesione sociale.
Ciò che doveva sostanziare una più alta e preparata azione di controllo, verifica, spinta e promozione, per facilitare le attività della macchina burocratica municipale, non ha trovato alcuna conferma in nessun comparto della vita amministrativa.
Ieri inceppata dalle tante contraddizioni di una Giunta comunale, minata al suo interno dal coacervo incoerente di un cartello di forze campaniliste, centriste e di estrema destra, con una giunta cambiata a capriccio in quasi quattro anni per ben quattro volte, oggi paralizzata da una gestione commissariale incoerente, incapace di lavorare su un programma, a tal punto che la presenza dello Stato e quella del Commissario Tiziana Costantino, si può sinteticamente riassumere nel “coreografico” licenziamento di due “dirigenti”, nominati in quota Sculco: l’ingegnere Giuseppe Germinara e la dottoressa Teresa Sperlì.
Se qualcuno aspettava la prova regina da scagliare contro la precedente amministrazione di Ugo Pugliese questa non è stata al momento ancora trovata, determinando una paradossale situazione che potrebbe avere i suoi riverberi anche in sede di ricostruzione delle vicende processuali che riguardano la “fallimentare” giunta sostenuta dalle bandiere di Sculco e da quelle del Pd.
Un risultato “magro”,
ma forse non del tutto
incomprensibile,
se ci fosse la politica
attiva e vigilante
Dunque, un risultato “magro”, ma forse non del tutto incomprensibile, se ci fosse la politica attiva e vigilante che invece è assente, se ci fosse la stampa e la comunicazione televisiva e radiofonica che è ben altrimenti indirizzata.
Una gestione, d’altra parte, neanche non del tutto e relazionalmente indecifrabile.
Solo se si osserva attentamente proprio il caso del “licenziamento” brusco di Germinara, a cui ha fatto seguito la frettolosa assunzione di altri “tecnici” con la casacca di pregresse amministrazioni, sia quello a “rilascio prolungato” della Sperlì, a cui la stessa Commissaria Costantino aveva praticamente affidato, nel corso dell’emergenza Covid 19, un incarico eminentemente di fiducia, il delicatissimo compito di applicare le disposizioni e i fondi che il Governo ha destinato ai comuni per affrontare il bisogno dilagante delle famiglie a rischio povertà, con l’individuazione dei beneficiari sociali dei buoni alimentari e dei pacchi spesa.
Nel tralasciare una lunga lista di errori, disattenzioni, persino costellate da discutibili impreparazioni gestionali e amministrative, tali da creare mugugni e sconcerto tra la pubblica opinione, va però anche evidenziato che tali mancanze non vanno esclusivamente rilevate al Commissario ma anche allo staff dirigenziale nel suo insieme, a tutti gli uomini dell’ex sindaco rimasti negli affari generali, in testa al Segretario Comunale, l’avvocato siracusano Antonio Maria Fortuna.
Tuttavia ora
batte il tempo
di guardare
in avanti per
non rischiare,
ancora una volta,
di tornare indietro
Ora tocca ai preposti organi dello Stato esprimere la somma e incontestabile valutazione, in sede di Relazione conclusiva del periodo di Commissariamento, con le dovute e relative pesature, anche di altri e singoli protagonisti che hanno operato accanto a Tiziana Costantino in questa fase.
Tuttavia batte il tempo di guardare in avanti per non rischiare, ancora una volta, di tornare indietro.
Cambiare marcia, superare la logica del commissariamento, tornare ad ascoltare da vicino la cittadinanza, per valutare e discernere tra i vari programmi e le proposte politiche che si presenteranno al corpo elettorale comunale.
Anche se, almeno quelli che intendono mettersi consapevolmente sulla “graticola” dell’opinione pubblica e dell’elettorato, pena immediata esclusione dalla gara, devono prima di tutto risultare idoneamente muniti di un imprescindibile, irrinunciabile, preliminare requisito del pieno e sacrosanto rispetto della dignità di Crotone e dei Crotonesi.
Sinceramente, mi piacerebbe pensare che la coincidente uscita dal Covid 19 e dal commissariamento possa diventare l’occasione di una vera e propria “Alleanza per la Dignità di Crotone” in cui ognuno, per la sua parte, si senta protagonista della rinascita della nostra comunità dopo la crisi.