Parallelamente al crescere delle quotazioni che danno Dario Franceschini candidato alla Presidenza della Repubblica salgono a Roma le voci di un possibile cambio successione al Mibact con la Senatrice a 5 Stelle Margherita Corrado in pole position. Prosit! Sarebbe finalmente una bella notizia che ci ripaga rispetto ai tanti malcontenti di borgata dediti una volta ad ammirare i voli pindarici della Presidentessa dell’associazione culturale dei SetteSoli con sede in via Cavour 19 a Crotone. Bei tempi di truscia e di generiche battaglie per scavi, percorsi e mattonelle varie tra Piazza Villaroja e Santa Vennera.
di Vito Barresi
Ora, più alla grande, è l'epoca dei Cinque Stelle che dai SetteSoli l’hanno lasciata passare a nuova residenza romana tra gli eterni Sette Colli.
Forse, un domani non troppo lontano, persino con poltrona di Ministro dei Beni culturali con vista sul Tevere. E ti pareva strano, ma strano strano, strano… Ciorciolini Minellono Boncompagni … che fosse un gran successo, che mi piovesse addosso questa mia celebrità...
Da SetteSoli e Cinque Stelle. Riprendiamo da una bella lettera a firma Margherita Corrado, a quel tempo senza etichetta di onorevole, stralci significativi di un documento che Ella inoltrava alla Direzione Polo Museale della Calabria Direzione Museo Nazionale Archeologico Crotone, recante per oggetto “Proposta di autorizzazione allo svolgimento e contestuale richiesta di collaborazione all’iniziativa 2017/18 promossa dalla scrivente Associazione avente ad oggetto il Museo Nazionale Archeologico di Crotone. Prima bozza”.
Viene da chiedersi quale sia, tra la doppia faccia della senatrice crotoniata, quella vera, autenticata al conio di uno statere locale: se quella del circolo SetteSoli oppure l’altra che si ritrova, prestigiosa e autorevole, racchiusa in un “miracolistico” quanto machiavellicamente fulmineo scatto di carriera, avanzamento di onorevole gloria.
Insomma il senso tutto personale di una ragazza in carriera, sempre con la valigia pronta, che non ha mai floppato nella vita, anzi, con tutto il merito che le va tributato, ha saputo sfangarsela in fretta e con disinvoltura araldica dai tanti cantieri di piccoli scavi a cui le Sovraintendenze delle Tre Calabrie, a seguire tutto il verbo scritto nel suo curriculum, la mandavano a ripulire ceramiche e terrecotte, bronzetti, lance e frecce con punte di selce ed ossidiana.
Dove sta il punto è presto detto: nessuno può contestare alla senatrice Margherita Corrado di essere riuscita a prendere il posto davanti in politica, né tanto meno si può negare la sacrosanta ambizione di diventare Ministro dei Beni Culturali allorquando, tra breve, Dario Franceschini affronterà la somma disfida agonale e costituzionale per raggiungere il Colle, entrare Presidente al Quirinale dopo Mattarella, né vieppiù non si dovrà giubilare se la nostra figlia di Hera o di Teano e Pitagora, diverrà Ministro Mibact, seguendo le orme di Dario Antoniozzi, apprezzato ministro dell’era democristiana calabrese.
Tuttavia, per quanto attoniti, estasiati, ammirati dalla biografia di una donna mai avvezza al triste rito bruzio della politica, una coraggiosa archeologa che ha combattuto poteri forti, occulti e criminali, fino al punto di essere (forse) persino querelata dal Pagano alla Procura di Torre Annunziata (con principiare di un conflitto d'interesse), senza troppe interruzioni pubblicitarie, vorremmo che la favola dell’aspirante archeologa disoccupata meridionale, venisse suggellata dalla immediata riapertura, non diciamo del Castello di Carlo V ma pur sì del Museo Archeologico locale di Lei tanto amato.
Per farlo basterebbe mantenere fede a quanto si declamava in data 11/10/2017, giorno in cui dichiarava con tanto di logo dell’Associazione culturale Sette Soli di avviare:
'l’iniziativa denominata 2018: L’anno del Museo/Il Museo dell’anno incentrata sul Museo Nazionale Archeologico di Crotone e finalizzata a contribuire, mediante una serie di interventi ad hoc da svolgere nei mesi novembre 2017-giugno 2018, ad un generale miglioramento del funzionamento dell’Istituto e all’instaurarsi di un rapporto più stretto, reciprocamente proficuo e duraturo, con la cittadinanza crotonese, ha rilevato le seguenti criticità strutturali:
1) Spazi angusti; 2) Pochissime pareti libere; 3) No sedili x visitatori; 4) No sala proiezioni/convegni; 5) No sala didattica; 6) No bookshop e servizi aggiuntivi in genere; 7) Disponibilità troppo saltuaria di pieghevoli e materiale didattico in genere; 8) No spazio sufficiente x mostre temporanee; 9) No didascalie in altre lingue; 10) No indicazione ds./sn. e disorganicità esposizione al piano sup.; 11) Inadeguatezza luci delle vetrine al piano superiore;
Poiché, inoltre, la suddetta analisi ha contestualmente rilevato le seguenti potenzialità fin qui insufficientemente espresse:
1) Collezioni civiche; 2) Pezzi unici (Sirene ‘pitagoriche’ e tegole con marchi delfici, barchetta nuragica, amuleto egizio, diadema d’oro, scarabeo d’oro, rilievo polimaterico, lampade ‘tipo Sele’, catene ex voto, ‘antefissa’ con Dioniso, cranio neolitico di Carìa, museruola bronzea non ancora rientrata)
Fatti e cronache di piccola provincia che non raccontiamo per ubbia, ma perché è giusto e saggio “studiare i leader politici senza albagia, in questa fase in cui la mediocrità è quasi sempre offuscamento della personalità politica”.
Tornare da Roma caput mundi a Crotone sarà pure lungo ed estenuante ogni settimana, ma che dire dei tanti soci di “Sette Soli” che ancora aspettano il rientro della nostra spavalda Senatrice, dopo che, nonostante il ritardo, si erano
“dati l’obiettivo di condividere quanto appurato con la cittadinanza crotonese e di chiamarla ad affiancarli e impegnarsi attivamente nel lavoro che essi intendono svolgere, con un ruolo propulsivo affidato ai più disponibili e attenti, investiti della responsabilità di singole aree tematiche e dei gruppi di volontari a quelle afferenti”.
Tutte cose giuste per un’altra generazione svanite d’un colpo all’atto della proclamazione degli eletti e dell’ingresso a Palazzo Madama.
Intanto in via Risorgimento, a poca distanza da via Cavour, il piccolo ma preziosissimo Museo Archeologico Nazionale continua a rimanere chiuso al pubblico, con grave danno all'immagine della città, dello Stato, e dell'economia turistico-culturale.
Da Roma la Senatrice, ministra in pectore, ha fatto giungere nota che la colpa è pregressa, magari del vice direttore, probabilmente dei soliti pagani che volevano incendiare la tundra nei pressi di Capocolonna, potrebbe anche darsi degli archivisti di Stato che non trovano parcheggio tra i resti archeologici di villa Berlingieri ... già, già... e ti pareva strano, ma strano, strano, strano...