Per Crotone è il momento di nuove scelte. Questa importante città dislocata in una geografia di valenza strategica per l’Italia e per l’Europa in ambito Mediterraneo, non può più permanere emarginata nella condizione degradante e improduttiva di una terra di nessuno, una landa desolata, ben analizzata e descritta nelle indagini giudiziarie portate avanti dal Procuratore Generale antimafia Nicola Gratteri.
di Vito Barresi
Solo con un bando di concorso internazionale per la selezione di un nuovo Sindaco per Crotone, si potrà individuare e far eleggere una figura di grande prestigio manageriale e politico idonea a trasformare le tante risorse naturali, economiche e umane, attualmente sprecate e mal utilizzate, per rivoluzionare una città pronta a divenire una “mini Dubai” del Mediterraneo Europeo.
A tal proposito sarebbero tanti i cittadini semplici, i militanti e simpatizzanti, gli iscritti e anche i dirigenti del Partito Democratico di Crotone a essersi dichiarati disponibili a firmare una Lettera aperta al segretario nazionale Nicola Zingaretti, chiedendo il suo aiuto e sostegno nell’individuazione di una personalità esterna di grande prestigio capace di dare una speranza e una visione nuova alla città di Pitagora finita nella polvere dell’indegnità morale e politica in questi ultimi anni.
Uomo o donna con il profilo morale e professionale giusto, pare si facciano già alcuni nomi illustri che sarebbero decisi a puntare su questa impresa straordinaria di rimodulare e rivoluzionare una città simbolo del Mezzogiorno come Crotone, un’idea forte che sembra avere il sapore mitologico di una “nuova frontiera”.
Un new deal vero e proprio che si allinea al più attuale programma europeo, proprio del risanamento e rinnovamento delle città italiane con il programma del “green new deal”, che vedrebbe interessati molti manager del nord ed europei, sia in quota Pd che Movimento Cinque Stelle.
Con le più note inchieste sull’intreccio tra crimine, politica ed affari, alcune definite o in via di conclusione anche in sede processuale (Misericordia “detta” Jonny, Presidente Provincia Parrilla “denominata” Stige, Operazione Thomas riguardante il politico banchiere Ottavio Rizzuto, ecc.), a cui si affiancano anche altre indagini di natura comunale che hanno portato per presunti fatti “ordinari corruttivi” allo scioglimento del Consiglio Comunale di Crotone, con le dimissioni del Sindaco e la nomina di un Commissario Straordinario, è stata riscritta la storia degli ultimi venti anni di vita politica e amministrativa di questa città.
Nessuno può far finta di niente. Ci sono vere e proprie montagne di macerie criminali, politiche, giudiziarie, omertose, mafiose e ’ndranghetistiche che non si possono nascondere e che devono essere al più presto rimosse.
La “giuntura critica”,
un passaggio epocale
che richiese
una rifondazione strutturale
del sistema sociale
ed economico territoriale
Riprendendo le analisi del prof. Giovanni Capoccia, docente di politica comparata a Oxford, è questo il momento di prendere consapevolezza che siamo dentro in quel che lui definisce una “giuntura critica”, un passaggio epocale.
Anche per Crotone, può e deve scattare l’attimo in cui collettivamente prendiamo coscienza che siamo in un passaggio storico tanto importante e discriminante da richiede una vera e propria rifondazione strutturale del sistema sociale ed economico territoriale.
Per affrontare una situazione di emergenza di immensa portata, tra grandi rischi sanitari ed enormi opportunità di miglioramento, occorre prima di tutto ripartire dall’immediata acquisizione di un equilibrio etico e morale, che rompa con le logiche inquinate del più recente passato.
Questo “reset”, come viene chiamato dagli esperti, è più semplice di quanto si possa immaginare. Basta solo convincersi che per non affogare nella “merda”, per non finire tra i rifiuti di una Italia rinnovata, per non essere considerati la feccia europea del crimine, della corruzione e della ’ndrangheta.
Bisogna rapidamente varare una grande operazione di pulizia, un reset delle porcherie in circolazione, rimuovendo la melma e il fango depositato nella “vasca” della vita pubblica calabrese e crotonese, facendo circolare acqua limpida e pulita nei vasi comunicanti tra Stato e autonomie locali, istituzioni e società in genere, centro e periferia, attivando i meccanismi della alternanza, attuando una manovra civile e generale che sta alla base del rinnovamento integrale ed efficiente della democrazia rappresentativa.
Se nelle liste, se tra i candidati a sindaco tornerà a prevalere la feccia, le teste di legno al comando di altri, i servi sciocchi, i furbi, le volpi e i lupi, le iene e le faine, i vagabondi e gli scansafatiche, gli ignoranti e gli impreparati di vario metraggio, per Crotone tra oggi e domani non ci sarà alcuna partita da giocare.