È veramente un assurdo ciò che avviene nella nostra bella Italia. Il Governo ha deciso, nel febbraio scorso ma annunciato con ritardo nei giorni scorsi, di elargire un bonus di 100 euro a tutti i lavoratori il cui reddito è tra gli 8.174 ed i 28 mila euro.
Una somma, però ridotta, avranno anche i lavoratori con un reddito tra i 28.001 ed i 40 mila. Tale beneficio verrà esteso anche ad altre due categorie: agli incapienti, il cui reddito dovrà risultare inferiore ad 8.174 euro; e a quasi tutti i dipendenti pubblici.
Cosa si deduce da quanto sopra? Le categorie più svantaggiate, come gli incapienti (il cui reddito non dovrà superare 8.174 euro) riceveranno il bonus. Coloro i quali dispongono di un reddito maggiore non riceveranno nulla.
È il colmo dei colmi! Del resto non è la prima volta che avviene. Infatti, anni addietro, Mattero Renzi - allora Presidente del Consiglio - si premurò di fare trovare nelle buste paghe dei lavoratori l’accredito di un bonus mensile di 80 euro.
Mentre le persone anziane, anche con redditi inferiori a quelli previsti per i lavoratori, hanno continuato a ricevere la solita misera pensione.
È avvenuto ieri con il Governo Renzi, continua a ripetersi oggi con il Governo Conte. Possibile che l’Esecutivo non debba mai pensare alla misera vita di moltissimi pensionati? Possibile che debba continuare - quella dei pensionati - a risultare una categoria bistrattata? Possibile che i Sindacati dei Pensionati non debbano intervenire per questa plateale ingiustizia?
Rodolfo Bava