Un atto politicamente dovuto? Sculco commissario del Pd

27 giugno 2020, 19:51 Politica.24

Per il commissario del Pd Franco Iacucci, già storicamente oliveriano di ferro, sono giornate particolarmente ansiose per una importante decisione che potrebbe improvvisamente precipitare nelle prossime ore. Tanto che c’è chi parla di una tipica svolta determinata dal più classico dei paradossi comma 22: una situazione in cui non puoi fare una cosa se non ne fai un’altra cosa, ma non puoi fare la seconda cosa se non hai fatto la prima cosa. Con il risultato che non puoi fare niente.


Si troverebbe in questo guado tra il Crati e il Neto, lì avvistato in tuta mimetica, il povero Iacucci che, pare, alla fine potrebbe dare il suo assenso, con tutti i crismi del politicamente corretto, ad una improvvisa quanto dirompente auto candidatura dell’ex onorevole e padre fondatore del Pd in Calabria, Vincenzo Sculco, a commissario unico della federazione di Crotone.

Il tutto sarebbe nato proprio dalle intense quanto esasperanti consultazioni del weekend che avrebbero convinto il compagnuccio Iacucci a far partorire da una montagna di detriti morali e politici non un topolino bensì un elefante dalle gigantesche proporzioni del capo elettorale dell’ex Prossima Crotone.

D’altra parte - sussurrano fonti molto accreditate - l’ormai granitica convinzione di Iacucci non nascerebbe dal nulla ma dal solido e nutrito curriculum di Enzo Sculco, tra i primi in Italia ed in Calabria ad abbracciare il tricolore del Pd, fornendo le credenziali di tanti incarichi legittimamente conquistati in difficili e avverse battaglie elettorali.

Praticamente, Iacucci avrebbe avuto modo di asseverare, con documenti alla mano, che l’unico vero leader dei democratici, fin dal primo momento dell’avventura di quel nuovo partito, è stato proprio l’ex sindacalista cislino, l’ex vice presidente della Provincia di Crotone, l’ex candidato a sindaco di Crotone, l’ex consigliere regionale defenestrato che, purtroppo, non riesce però a nascondere neanche a se stesso il clamoroso scivolone che lo ha portato a sostenere per ben quattro anni la giunta del condannato Peppe Scopelliti con il suo funambolico passaggio dal centrosinistra al centrodestra.

L’incarico di commissario che verrebbe offerto a Sculco potrebbe però essere cortesemente rifiutato dallo stesso leader crotonese che, secondo voci a lui vicine, geloso della sua stessa immagine, resterebbe così non solo con le mani libere ma passionalmente legato anche all’esaltante esperienza del più recente passato: nonostante il naufragio della sua creatura amministrativa e la “diserzione” del capitano Ugo Pugliese.

Da parte di molti ed attenti osservatori delle vicende locali la nomina di Sculco a commissario del Pd di Crotone sarebbe un buon affare per un sodalizio della sinistra che, purtroppo, ha dovuto subire persino lo sfratto dalla sua sede storica. E per lui il restauro di una pellicola ormai molto consumata incentrata sull'autorevolezza della sua personalità.

Sarebbero questi alcuni dei motivi, oltre che le riconosciute doti manageriali, politiche e amministrative di Sculco, per cui le simpatie e la propensione a 'premiarlo' per tanta leale fedeltà al partito, da parte di Iacucci pare si stia facendo sempre più seria…

G.C.