“Se non puoi battere il tuo nemico alleati con lui” recita un proverbio cinese. Nel Partito Democratico di Crotone, dopo mesi di oblio, il commissario provinciale Franco Iacucci è uscito dal letargo e si è manifestato attraverso una nota stampa, con la quale ha rotto le uova nei paniere di molti.
di Sr* l’Impertinente
La parte maggioritaria del Pd crotonese aveva già apparecchiato un’alleanza con i movimenti che fanno capo alla famiglia Sculco, con reciproca soddisfazione v’è da dire.
E pareva che la soddisfazione fosse pure dello stesso Iacucci, come lui stesso aveva fatto trapelare con alcune dichiarazioni alla stampa ed in cui parlava di non escludere nessuno e di non porre veti.
Così ai più sono apparse come il classico fulmine a ciel sereno le esternazioni dello stesso commissario con cui, e di fatto, ha posto uno stop alle possibili alleanze con Sculcolandia, rimangiandosi le sue stesse “aperture”.
Iacucci ha ribadito infatti che il Partito democratico pitagorico è bastante a se stesso e che non debba avere nulla a che fare con chi abbia fallito nel governo della città dei due millenni.
La prima ad aver espresso incredulità per queste affermazioni è stata la segretaria cittadina, Antonella Stefanizzi, che ha avrà avvertito potesse trattarsi di un gigantesco equivoco.
“Un’alleanza è
come un matrimonio:
il contraente
ha sempre il diritto
di divorziare”.
(Federico II di Prussia)
Ha ricordato, la segretaria, come la linea tracciata e poi approvata dall’assemblea cittadina del partito non fosse certo frutto della sua sola volontà ma condivisa.
Così come ha rammentato che tutto il percorso, oltre che con i componenti del Pd locale, sia stato condiviso anche con lo stesso commissario di federazione, che adesso sembra cadere dal pero.
Ha poi terminato, Stefanizzi, evidenziando che la linea della segreteria cittadina andrà avanti nella direzione tracciata dall’assemblea, nonostante il diktat imposto dallo stesso commissario.
In soccorso di Iacucci è prontamente arrivato Sergio Arena, il candidato per il Pd alle ultime regionali ma che poi non ha avuto il successo sperato, tanto che a finire in consiglio è stata la sola Flora Sculco (Democratici e Progressisti).
Arena ha anche sottolineato che al Partito democratico serva - finalmente - una linea chiara e questa sia quella indicata proprio da Iacucci e che non prevede soprattutto alleanze con l’area Sculco.
Infine ha rimarcato che lo stesso partito debba mettere fine ad una stagione fallimentare e a rapporti ambigui con le forze della precedente amministrazione comunale, così come finora è accaduto.
“Il cittadino crucciato
fa alleanza
col nemico”.
(William Shakespeare)
Iacucci, che se da una parte sarà ricordato come colui che ha deciso nettamente una posizione, un “no” ad alleanze con Sculco nella fattispecie, dall’altra lo sarà anche per alcuni comportamenti ondivaghi e poco coerenti con ciò che afferma.
Così, durante la sua recente visita a Crotone uno dei primi soggetti che il commissario ha incontrato è Leo Pedace, colui cioè che è stato uno dei pilastri principali della Prossima Crotone, prima dei dissidi con il manovratore del vapore.
Lo stesso Pedace che, ed inoltre, è risaputo abbia preso parte alla riunione allargata del centrodestra, quella dei distinguo (QUI), lasciando piuttosto perplessi esponenti su entrambi i fronti.
Il buon Leo, appena 24 ore dopo, e come se nulla fosse, è pure ritornato ad un successivo incontro del Cdx, anche questo allargato ma disertato dalla Lega, e dagli esiti simili al primo tentativo.
Secondo quanto raccontano i resoconti stampa della riunione Pedace si sarebbe giustificato sostenendo che quello con Iacucci sia stato un incontro che nulla avrebbe avuto a che fare con la politica, ma che siano state solo quattro chiacchiere tra vecchi conoscenti.
Ma lo stesso Pedace, adesso, è finito nel mirino come personaggio sotto osservazione da entrambi gli schieramenti e per il timore possa cercare di stare con un piede in due scarpe.
“L’alleato che
dobbiamo coltivare
è quella parte
del nostro nemico
che conosce la verità”.
(Mahatma Gandhi)
Nel suo blitz a Crotone, il commissario di federazione è andato anche oltre il recinto politico, radunando esponenti del sociale come Filippo Sestito ed il presidente della Camera di Commercio, Alfio Pugliese.
Restando, invece, in ambito partitico, Iacucci ha incontrato anche rappresentanti delle due fazioni: quella favorevole all’abbraccio con Sculco e quella che l’abbraccio lo ritiene invece come un de profundis del Partito democratico.
Hanno interloquito con il commissario Peppino Vallone, Sergio Contarino e Sergio Arena per la prima di fazione, e la segretaria Stefanizzi, Maurizio Tricoli, Carmine Tallarico e Mario Galea per la seconda.
Se l’intento di Iacucci era quello di avere le idee un po’ più chiare dell’agone politico pitagorico, l’unica cosa chiara che avrà percepito è però che il Pd locale sia diviso e proprio sull’opzione Sculco (sai che novità!).
Intanto, il tassello mancante è chi possa essere, se vi sia, il “mandante” della più recente giravolta di Iacucci nel respingere le truppe cammellate sculchiane. E soprattutto i loro voti. Truppe già pronte ad un solo grido di battaglia: “Alla città serve un Pd aperto, dialogante e protagonista”.
Il commissario, infatti, dice di voler vincere a Crotone, dopo una serie di scoppole prese durante il suo mandato, ma allo stesso tempo vorrebbe mantenere anche il punto: il che è come dire di volere la botte piena e la moglie ubriaca.
“Gli avversari di oggi
possono essere
i tuoi alleati di domani.
E gli alleati di oggi
possono essere
gli avversari di domani”.
(Anonimo)
A proposito del Pd e di Sculco sembra insomma di assistere alla storia di un matrimonio tipico delle nostre latitudini, cioè “combinato” e con tanto di sensale: l’ex presidente della Regione Mario Oliverio.
La dote era già stata apparata (i milioni di euro portati in dono con il Patto per Crotone); il corteggiamento era stato abbastanza lungo; qualche tentativo di convivenza c’era pure stato; così come la richiesta della mano da parte dei genitori (o vertici di partito che dir si voglia).
Alla fine, e a pubblicazioni bell’e fatte con l’approvazione della linea Stefanizzi nell’ultima assemblea cittadina, sono però arrivati i ripensamenti del babbo dello sposo, Iacucci appunto.
Per qualcuno, il “mandante” di questo repentino cambio di direzione andrebbe cercato anche nei livelli nazionali del Partito democratico che per Crotone starebbe valutando anche altre opzioni di alleanze.
Con questo ginepraio il buon commissario Iacucci pare trovarsi proprio nei marosi, in balia di correnti contrastanti, tanto nazionali quanto locali, e senza - secondo qualcuno - una rotta ben precisa da seguire.
Fatto sta che le elezioni si avvicinano sempre di più e di tempo per cincischiare non ce n’è più molto. Bisogna decidere se il Pd voglia rischiare di rimanere schiacciato in quell’abbraccio “mortale” di Sculco o estinguersi per carenza di voti.
Non c’è che dire. Davvero una bella prospettiva per il futuro.
*Simbolo dello Stronzio