La calda estate di Crotone tra afa da elezioni, spuntar di “liste” acchiappa voti e speranze di una “grosse koalition”

30 giugno 2020, 16:20 Imbichi

In una città dove i partiti tradizionali non tirano più, tornano in auge le liste civiche: anche quelle che in questi anni non hanno battuto ciglio sono tornate in attività, in attesa di capire dove e con chi posizionarsi in vista del voto.


di Francesco Placco

Le amministrative a fine settembre ricordano un po’ i corsi di recupero scolastici: ad inizio estate sembrano un problema lontano, del quale non preoccuparsi, ma a poco a poco ci si rende conto di non avere abbastanza tempo a disposizione per studiare e recuperare davvero le proprie lacune.

E forse non c’è modo migliore per paragonare i tanti “politici” crotonesi che, in questi giorni, si stanno dando da fare per allestire sedi, per tirar su siti web e pagine social, per redigere testi e programmi infarciti di qualsiasi cosa.

Sembrano proprio quegli studenti che, a fine agosto, non possono far altro che tentare di raggirare il professore di turno, nel tentativo di strappare quella sufficienza altrimenti irraggiungibile.

Perché a Crotone - in centro città, nelle traverse di Via Roma e Via Venezia - sono già spuntate almeno tre sedi di “movimenti” e “alleanze” civiche.

Partitelli e movimenti noti, in alcuni casi, che dopo un lungo sonno iniziato nel 2016 trovano nuovo vigore in vista delle prossime alleanze politiche. Dei prossimi giochi.

Ci sono infatti, tanto nel centro-destra quanto nel centro-sinistra, tutta una serie di liste civiche che prendono vita solo in occasione delle votazioni.

Liste non direttamente collegabili ad un’area politica, ma fondamentali per far pendere l’ago della bilancia a favore di un candidato. Liste che ormai sopperiscono alla cronica perdita di voti dei partiti tradizionali.

Partiti tradizionali che oramai, specialmente a Crotone, non riescono più a trasmettere sicurezza, a veicolare ideali e battaglie. E quando la politica si rende conto di essere “ininfluente”, l’unica opzione resta la grosse koalition.

L’accozzaglia, o l’ammucchiata se preferite. Una condizione necessaria non tanto per l’elettore (al quale manca un punto di riferimento), ma esclusivamente per la classe politica, altrimenti detronata e costretta al dimenticatoio.

La coalizione deve essere “quanto più larga e inclusiva possibile”, così come hanno ribadito dalla segreteria cittadina del Partito Democratico. Perché altrimenti mancano i voti. Mancano gli elettori. Manca la base.

Una base che i partiti in città non cercano più, cullati dai “pacchetti di votigarantiti dalle tante liste civiche che vorrebbero inglobare.

Un atteggiamento che punta alla sufficienza, e che ci propinerà - oggi come nel 2016 - le stesse menate: parole, parole e parole, senza alcuna analisi, senza alcun confronto.

Si prospetta, insomma, un’estate calda, con alleanze e “squadre” ancora tutte da definire. Ma soprattutto, un’estate dove la politica crotonese avrà modo per dimostrare se il paragone con lo studente svogliato era azzeccato o meno. Sempre che ne abbia voglia!