Se qualcuno volesse avere, senza spendere un soldo bucato, l’esatta simulazione di quello che potrebbe accadere in un prevedibile scenario ove mai al Comune di Crotone vincessero Voce, Correggia, Stanchi dei Soliti, Ilario Sorgiovanni, Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado, basterebbe seguire attentamente quanto sta avvenendo tra i social e il Parlamento.
di Rocco Candela
Una rissa avvilente, accesa, senza alcun barlume di equilibrio, effettuata, senza esclusione di colpi, in funzione dei propri personalistici interessi di prevalere l’uno sugli altri, e loro su tutti il resto della città... Fatti più in là, Così vicino mi fai turbar, Fatti più in là... a… a, Così la testa mi fai girar...
Se questa è la tragicomica estate delle Cinque Stelle vecchie e nuove, non vi sarà ombra di dubbio che il motivo per cui è democraticamente doveroso interessarsi dell’andamento della battaglia di queste varie fazioni in lotta, è direttamente proporzionale al dovere civico di evitare che ancora una volta il Comune crotonese, come già accaduto nel recentissimo passato sfociato nel Commissariamento prefettizio, cada in mano di tali tragici propugnatori dell’astio, della lite e della tracotanza.
E se qualcuno dovesse obiettare che di questo arrembaggio a cinque stelle non sia parte anche il professore Voce sarà bene ricordare che questi altro non era che parte interna ai pentastellati da cui per identica rissa - come oggi cinque anni fa - si era poi chetamente distanziato.
Se questa è la scena a cui i cittadini crotonesi dovrebbero abituarsi meglio starne lontani, almeno cautelativamente finché tra loro non si calmino le acque.
Per non dire poi delle ormai famose “Sorelle Bandiera” che si sono repentinamente riproposte in trio, dopo l’esordio alla “gemelle Kessler”, aggregando in parrucca un vero e proprio maestro del “nuovo moralismo alla calabrese” che risponde al nome dell’ingegnere Ilario Sorgiovanni.
Come raggruppamento temporaneo in politica tutti questi ingegneri, Voce, Correggia e Sorgiovanni, saranno pure un pericoloso tridente per la porta avversaria, ma ben s’intuisce che con i problemi delle istituzioni, della società e dell’economia locale questi ne hanno tanto a che vedere come la sera con la mattina.
Altrimenti, è bene confessarlo, ci si aspettava che il necessario confronto tra le varie anime del M5S avvenisse sulle tante emergenze di questa estate difficilissima in cui tutti, persino i percettori del reddito di cittadinanza, per non parlare dei cassa integrati, dei piccoli imprenditori, delle famiglie e degli anziani stentano a rientrare nei ranghi della normalità e a ripartire con sicurezza.
Tra il serio e il faceto occorrerebbe che tutti facessero un bagno nel mare dell’umiltà e della responsabilità, anche rispettando il mandato che alcune di loro hanno ricevuto dal popolo, in quanto automaticamente votate con la mascherina sugli occhi della dea bendata, per nomi purtroppo non sempre all’altezza delle istituzioni.
Vergogna, per coloro che si esibiscono dando in anteprima un cotanto indegno spettacolo di rissosità, animosità e pochezza programmatica.
Crotone è alla ricerca di ben altra alternativa per superare e archiviare la nefasta vecchia logica del clientelismo che fin qui ha logorato il tessuto sociale e democratico della città, tarpando le ali dello sviluppo e del progresso civile.