Il Miracolo di Congesi e Sorical, due carrozzoni in bilico che camminano spavaldi sul pelo dell’acqua

5 luglio 2020, 16:10 Politica.24

Tra i due litiganti Congesi e Sorical chi paga? Come da copione il terzo. Specialmente quando i terzini sono le famiglie crotonesi, particolarmente le fasce sociali economicamente più svantaggiate, che di disservizi in tema di approvvigionamento idrico ne sanno una più della storia universale.


di Rocco Candela

A stare ai numeri delle più precise indagini di mercato, Crotone è la città del Sud con il più alto indice di consumo pro-capite di acque minerali imbottigliate in plastica.

Città dalle spumeggianti fontane tricolori, fontanelle del vecchio acquedotto molto spesso chiuse d’urgenza sanitaria per salmonelle e virus, immaginarie produzioni dell’etichetta “Senatorella”, vari fallimenti colossali carsicamente scomparsi nei faldoni della giustizia civile; clamoroso il caso della scomparsa Soakro, buco nero e montagne di debiti alla maniera che almeno “siamo anche a Crotone un grande partito che ha una banca delle acque reflue”.

Per la vergogna di questi pseudo manager del buco nell’acqua in targa Congesi, Consorzio Gestione Idrica, e ancor prima di loro di altri con la consapevole copertura dei vari sindaci, da Vallone a Pugliese, ancora di nuovo vergognatevi: avete costretto un’intera popolazione a non usare l’acqua del rubinetto come bevanda quotidiana e domestica ma soltanto per lavare panni, piatti, tirare lo sciacquone e igiene personale.

Mai che avessero dato un’analisi, mai che avessero detto in che stato sono le condotte urbane e quelle delle periferie, sempre a inveire, novelli Catone, che non si pagano le bollette, questi sì in sentore di essere fuori legge, poiché tra le altre cose del tutto “cieche”, per quel che riguarda le voci e le aliquote che la compongono.

Tuttavia il dato prevalente circa il dissidio tra Sorical e Congesi è la costante burla, la commedia delle ambiguità e degli equivoci di un’accoppiata perfetta, la coppia che scoppia come una conduttura sotto pressione, tra cui avvengono ormai da anni veri e propri fenomeni da “para normale” mal dissimulati come un gioco delle tre carte: questo a me, questo a te e questo in culo ai consumatori va dritto in bolletta.

Colpisce la cronologica cadenza a corrente alternata con cui, quando scadono i semestri di bilancio, al fine di ottenere ulteriori stanziamenti finanziari da parte dei soci pubblici, i privati amministratori di entrambi i due carrozzoni, cominciano a lanciarsi vicendevolmente accuse e contumelie di cui gli ignari utenti crotonesi e calabresi poco capiscono e comprendono circa i vari maneggi e adeguamenti per imprevisti e cause di forza maggiore da una nota all’altra avvengono tra le due imprese a prevalente partecipazione pubblica.

Per questo, a parte tutto il rispetto per il minuetto militante di illustri quanto sfusi sottoscrittori di appelli di giornata, agli utenti che avrebbero bisogno piuttosto di un buon Codacons con le palle, non resterebbe altro che intraprendere una resistenza collettiva, autoriducendosi le bollette, ributtando il debito - inopinatamente accumulato mentre l’acqua calabrese e crotonese è una vera e propria merce venduta su uno dei più remunerativi mercati di settore - in faccia ai politicanti di vario genere che hanno gestito fin qui Congesi-Soakro, Sorical 1-Sorical 2 e altre microscopici e invisibili sodalizi tra politica e affari che dominano le acque fluviali, lacustri, sotterranee, per uso plurimo industriale, agricolo e civile, in testa Enel, Terna, ecc. ecc., in questa ricchissima terra di risorse idriche di prima qualità completamente depredate da mafiette vecchie e nuove del patrimonio e delle risorse naturali.

C’è da promuovere un grande sciopero della bolletta idrica di tutti crotonesi, un’iniziativa di lotta popolare giustificata dalle colossali accuse di illegalità e morosità che gli stessi due soggetti in lite brandiscono e si scagliano l’un contro l’altro armati, richiedere l’azzeramento societario dei due enti a prevalenza di capitale pubblico.

Un’illegalità “istituzionale”, ossimoro inquietante, che si sostanzia nell'evidente opacità politica, amministrativa e gestionale che, magari senza alcuna colpa soggettiva o no, contraddistingue le attività di Presidenti, Commissari e amministratori di Congesi- ex Soakro e Sorical 1-Sorical 2, in capo l’uno al Comune di Crotone e l’altro alla Regione Calabria.

Altrimenti, nell’inerzia dello Stato e nella negligente indifferenza delle Prefetture, particolarmente quella di Crotone che qualche settimana addietro si è sperticatamente inclinata in un sostegno acritico a favore degli amministratori di Congesi - ex Soakro, continueremo ad assistere non ad una corretta ed efficiente gestione di un bene comune, patrimonio pubblico, ma al miracolo di una Congesi-ex Soakro e del suo gagliardissimo presidente in quota Lega Coop che continua a camminare sulle redditizie acque perfide, senza mai sprofondare nei gorghi della Sorical.