Spiaggia non pulita, rifiuti sparsi ovunque, docce non funzionanti, pattumiere stracolme: la spiaggia cittadina continua a presentarsi così, nonostante anni di denunce e di promesse. Colpa di tanti concittadini menefreghisti ma anche dell’indifferenza delle istituzioni.
di Francesco Placco
Per rimanere in tema di discorsi elettorali, avrete già sentito un po’ tutti i candidati - reali o presunti - evocare il vocabolo magico: turismo. Panacea ad ogni male, soluzione ad ogni problema, ventata di ossigeno per l’economia, finanche “unico destino naturale” per Crotone.
Di turismo si parla da anni ma, nei fatti, in questo lasso di tempo, non sono stati prodotti risultati degni di nota. E senza entrare nel merito di determinati argomenti, che spaziano dalla chiusura di diversi poli attrattivi alla mancanza dei più basilari servizi per raggiungerli, basta fare un giro in spiaggia per comprendere come quel patrimonio che tanto vantiamo sia lasciato allo sbando.
In quest’ultima domenica di Luglio la spiaggia urbana si è presentata in tutto il suo splendore, illuminata da un’alba calda e limpida.
Ma i raggi del sole hanno lasciato ben presto poco spazio alle interpretazioni romantiche: la spiaggia non era stata pulita. L’intero tratto fino al cimitero (e forse anche dopo) presentava ancora le squallide tracce del passaggio di tanti concittadini.
Perché, diciamolo: il crotonese non è poi così attento all’ambiente. E ieri mattina si è ben visto, nello slalom tra mozziconi di sigarette, bicchieri di plastica, brick di succhi di frutta e buste della spesa. Tutto sparso sulla spiaggia, tanto da costringere i nuovi occupanti a fare un minimo di pulizia.
I residenti che cercano di tenere pulito ci rinunciano. I loro sforzi vengono vanificati, anche se da anni ripuliscono il litorale senza moti di gloria (come purtroppo ed invece si registra sempre più frequentemente).
Ma se da una parte c’è la cronica inciviltà di tanti, dall’altra c’è anche un servizio inadeguato e da rivedere. Com’è possibile che nessuno pulisca la spiaggia per la domenica? Il giorno libero per eccellenza, quando è impossibile trovare un parcheggio già dal primo mattino? Evidentemente, nessuno ci pensa.
Perché nessuno ha pensato a garantire un servizio essenziale in piena estate. Nessuno ha pensato di scendere in spiaggia a svuotare i cassonetti che, al pari dei grandi cassoni posizionati per le strade, straboccano di rifiuti di ogni genere. Nessuno ha “salito” i tanti sacchi ammassati a ridosso delle scalette.
E, come se non bastasse, c’è da registrare poi una mancata cura dei servizi: le docce pubbliche delle scogliere sono nuovamente fuori funzione, rotte (o danneggiate) da oltre due settimane.
Dal Comune dicono che debba occuparsene Congesi ma Congesi dice che debba occuparsene il Comune. Risultato: le docce non funzionano, ed anche chi in passato le aveva riparate a sue spese oggi si rifiuta di spendere anche un solo centesimo.
È questa la spiaggia con la quale si vorrebbero attrarre turisti? Una spiaggia arrangiata, abbandonata a se stessa, curata solo da pochi volenterosi, spesso anziani, che non possono far altro che ripetere che “non ne vale la pena”?
Siamo quasi a metà luglio di una stagione estiva problematica ma le cose non sembrano essere cambiate. I problemi di sempre riaffiorano come i rifiuti nascosti sotto la sabbia, tornano a galla come le buste di plastica lasciate in acqua. E, come sempre, nessuno sa concretamente a chi rivolgersi.
Il tutto, mentre i tanti politicanti di turno si premureranno di ripetere allo sfinimento quella parolina magica: turismo. Sperando che qualche fesso (locale o “straniero”) abbocchi.