Livori... in corso tra alleati disallineati: così si scalda (di più) il fritto misto elettorale in salsa pitagorica

11 agosto 2020, 15:09 Sr l'impertinente

“Le liti non durerebbero mai a lungo, se il torto fosse da una parte sola” scriveva François de La Rochefoucauld. Pure nella settimana di ferragosto non stanno mancando le sorprese e finanche le incertezze in queste elezioni al solleone che porteranno ad eleggere il nuovo sindaco di Crotone.


di Sr* l’Impertinente

Una delle caratteristiche predominanti di questa campagna è certamente la litigiosità che, periodicamente, torna a manifestarsi per scompigliare le carte che, faticosamente, si erano riuscite a mettere sul tavolo.

E questa “irascibilità”, che un tempo è stata prerogativa soprattutto del Pd, adesso pare si sia allargata a quasi tutti gli schieramenti, praticamente non risparmiando nessuno dei contendenti e finanche arrivando alle carte bollate dei tribunali.

Le novità delle ultime ore riguardano il centrodestra, che si è sì allargato ma a solo a costo di forti mal di pancia interni che stanno minando una asserita “ritrovata unitàfin troppo sventolata.

Tant’è che Fratelli d’Italia e Lega arrivino addirittura a minacciare di correre da sole, sempre più insofferenti verso Forza Italia che vuole farla da padrone e decidere ogni cosa, a scapito degli altri alleati.

L’ultimo terreno di scontro - perché neanche prima ne sono mancati - è stato il ritorno all’ovile delle liste che fanno capo a Luca Mancuso e, soprattutto, a Leo Pedace, nei confronti dei quali già dall’inizio c’era una evidente ostilità tanto del Carroccio quanto degli Azzurri.


“Una volta

iniziata una lite

nessuno saprà

quello che accadrà”.

(Cicerone)


Per Lega e FdI il problema starebbe nell’eterogeneità delle liste di Pedace che oltre a rappresentare continuità con la vecchia giunta, ospitano anche espressioni di sinistra ed hanno dialogato con il Pd.

E, soprattutto, dopo aver condotto una battaglia per poter concentrare la fase decisionale sui tre partiti maggiori, adesso si ritrovano a dover trattare anche coi movimenti.

Tra l’altro, la gestione del rientro di Pedace nel gruppo sarebbe stata decisa solo da Forza Italia, senza un coinvolgimento degli alleati: un vizio di FI che torna a manifestarsi e che infastidisce Lega e FdI.


“Dopo un litigio

pezzi di silenzio

giacciono sparsi

qua e là e

i suoni del mondo

non osano

passarci sopra

per paura

di farsi male”.

(Fabrizio Caramagna)


Tra le mille contraddizioni di questa campagna elettorale, si registra anche il caso della lista che fa capo ad Antonio Leto, vale a dire “Progetto città”, che ha abbandonato la coalizione dei Pedace.

La causa della fuoruscita da “Impegno comune” Leto la motiva nella interlocuzione che i vertici (Pedace, Mancuso e Rizzo) hanno tenuto proprio col Pd, arrivando anche ad un passo dall’accordo.

Adesso, però, il gruppo Pedace è rientrato nei ranghi del centro destra, e cosa farà ora Leto che non aveva per nulla apprezzato il ritorno di fiamma di Impegno comune per il centrosinistra e per i partiti in generale?


“Sia chiaro,

se non ti piacciono

i miei difetti

ne ho altri.

Basta dirlo!”.

(Peanuts)


Intanto il Pd di Iacucci ha trovato il suo condottiero, Gaetano Grillo, ma scarseggiano gli alleati, con l’aggravante che ancora non c’è stata l’ufficializzazione sull’assegnazione del simbolo.

Proprio quest’ultimo era la principale dote del commissario provinciale per cercare un possibile matrimonio elettorale che, altrimenti, per i pochi pretendenti sarebbe ben poco conveniente.

E come se non bastasse c’è stato l’invito dei Verdi (alleati) che aveva chiesto alla coalizione di convergere sulla candidatura di Orlando Amodeo, avallata dai tavoli nazionali.


“La comunicazione

perfetta esiste.

Ed è un litigio”.

(Stefano Benni)


Intanto anche tra il Movimento 5 Stelle ed il gruppo che fa capo a Vincenzo Voce è salito il tono dello scontro, che da verbale è passato a scritto e che alla fine è sfociato pure in querela.

A presentarla è stato Carlo Tanzi, di Tesoro Calabria, che ha denunciato il candidato a sindaco pentastellato, Andrea Correggia, per un post su Facebook ritenuto lesivo della sua onorabilità.

E dire che i due gruppi - almeno secondo alcuni rappresentanti istituzionali di peso, ben due parlamentari del movimento, Margherita Corrado e Elisabetta Barbuto - avrebbero dovuto affrontare insieme questa competizione!


“Non siamo mai

così tanto disposti

a litigare con gli altri,

come quando

siamo insoddisfatti

di noi stessi”.

(William Hazlitt)


A proposito di Voce, recentemente ha espresso la sua preoccupazione per il futuro dello stadio Ezio Scida, sul quale ancora pende l’esito di un ricorso del Mibac davanti al Consiglio di Stato.

Il candidato “civico” ha chiesto l’avvio della procedura per la realizzazione del nuovo impianto, sottolineando come lo smantellamento delle attuali strutture mobili non consentirebbe al Crotone calcio di disputare la serie A.

Ma ha dimenticato, il buon Voce, che il ricorso e relativi problemi, hanno un preciso “mandante”, quella la stessa senatrice Corrado che tanto si sta spendendo per lui in queste elezioni.


“Vi sono liti le quali

tollerano meglio

la soluzione ingiusta,

perché esigono

più intensamente

la soluzione rapida

e viceversa”.

(Francesco Carnelutti)


Ed in questo marasma, cosa sta facendo l’area che fa riferimento a Sculco? Procede come se nulla fosse nel sostenere Danilo Arcuri a sindaco, in compagnia dell’altra parte del Pd.

Non curante perfino del fatto che nella vicina Cutro, e per presunte infiltrazioni mafiose, sia stato sciolto il Comune la cui amministrazione era una sua diretta “espressione” politica.

Elemento questo che - giusto per promemoria - fa il bis con la Provincia di Crotone, il cui presidente è stato allontanato per i medesimi motivi.

Per tacere, poi, sulla prematura fine dell’amministratore Pugliese, non certo per infiltrazioni ma pur sempre per guai giudiziari.


“Litigio - Livori in corso”.

(Antonio Romano)


La litigiosità da tempo si è riversata anche nell’ambito agonistico, alimentata dalla recente pubblicazione delle tariffe per l’utilizzo degli impianti comunali, ritenute troppo alte.

C’è stata, infatti, una levata di scudi da parte delle associazioni sportive che hanno paventato la fine dello sport in città, appellandosi al futuro sindaco affinché modifichi quanto predisposto dal commissario straordinario Tiziana Costantino.

Ne è così seguita una replica, anche piuttosto piccata, proprio di quest’ultima, ormai agli sgoccioli del suo incarico, e che si è ritenuta offesa per le accuse ricevute e ribadendo ancora una volta il percorso di legalità intrapreso per l’ente.


“Quando i potenti litigano,

ai poveri toccano i guai”.

(Fedro)


Vista l’estrema belligeranza che sta contraddistinguendo questa campagna elettorale - e non tanto tra avversari quanto più tra stessi alleati - pare proprio ci sia ben poco di cui stare allegri pensando a cosa potrebbe accadere nell’immediato futuro.

Se già da oggi si bisticcia e così tanto c’è difatti da domandarsi cosa potrà accadere tra le parti quando si tratterà di spartirsi assessorati e posti di sottogoverno, quand’anche ogni prebenda a disposizione della nuova amministrazione.

La speranza è che, in questo scorcio di agosto, si abbassino i toni della contesa ma non senza un’avvertenza per i poveri cittadini ed offerta dalla saggezza popolare, ovvero che “Quannu se ‘mbrigano i mulinari guardati a farina, ovvero “quando i mugnai litigano, bisogna guardarsi la farina”.

*Simbolo dello Stronzio