Scialbi, stanchi, finti, blandi, scontati, maschi, mascherati, con curriculum e valori esperienziali al di sotto di ogni sufficiente pesatura. È davvero impressionante lo stato di degrado relazionale e d’impreparazione strategica dei probabili candidati a sindaco e delle loro ancora misteriose liste per la composizione del consiglio comunale.
di Vito Barresi
Della arrembante e confusa fase preparatoria alla presentazione dei candidati a sindaco e delle varie liste che concorrono alla composizione del nuovo Consiglio comunale, adesso si può fare un primo bilancio critico e obiettivo al servizio dei nostri lettori, comunque impegnati nella scelta per il governo municipale.
Appare prima di tutto evidente che i grandi assenti di questa operazione preliminare sono il dibattito politico, la proposta progettuale, la selezione chiara e trasparente di un nuovo ceto amministrativo capace di affrontare le tematiche impegnative di bilancio, pianificazione, servizi, promozione culturale, produttiva ed economica.
Si resta pertanto negativamente impressionati e sgomenti dal fatto che, in conclusione, emerga con nettezza la vocazione a costruire degli “avatar”, dei finti personaggi che saranno ancora una volta e di fatto dei sindaci fantoccio in mano ad altri, tali da essere definiti come vere e proprie “teste di legno”.
Secondo le definizioni correnti sui vari vocabolari - che certo non classificano la parola “inquietitudine” - una testa di legno è colui che fa il “prestanome” per conto di altri gruppi e potentati, forse una loggia massonica, sicuramente una camarilla di politicanti ambigui e infidi, di certo qualche micro lobbie professionale e d’impresa, in ogni caso mai un partito nazionale legittimato all’azione politica nel quadrato della democrazia municipale.
Questo è quanto al momento sembra unire in un unico partito tutti i nomi dei papabili alla poltrona di Sindaco di Crotone.
Una partita che non è tra schieramenti trasparenti ma completamente attraversati da altre logiche, comunque mai quella del confronto politico programmatico, della dialettica culturale utile agli elettori cittadini che dovranno scegliere per conoscere le tre, quattro cose essenziali che il Comune dovrà fare nei prossimi, difficilissimi mesi della ripresa, fortemente minacciati dal possibile riaccendersi del virus Covid-19.
Tira una brutta aria negli ambienti della politica crotonese. Si aggirano strani tipi sotto lista, ceffi di varia natura che insospettabilmente, occhiali neri, mascherina e cellulare all’orecchio bisbigliano tattiche, manovre, strategie e contumelie per conquistare il Comune di Crotone.
Un ente locale evidentemente molto ambito per i finanziamenti che potrebbero transitare nelle casse municipali a partire dal 2021, quando l’economia italiana comincerà a usufruire degli investimenti previsti dal Recovery Fund dell’Unione Europea.