Crotone alle urne tra soliti cliché, “risse” sui social, programmi già sentiti e domande senza risposta

7 settembre 2020, 08:25 Imbichi

La campagna elettorale sembra non interessarsi ai temi cruciali e fondamentali per il futuro della città, appigliandosi alla solita retorica ed ai classici cliché senza tempo. Esclusa dal dibattito l’emigrazione giovanile e lavorativa, la perdita di capitale umano e sociale e la competitività di una città sempre meno incisiva e significativa.


di Francesco Placco

Cari candidati, che ambiate al trono da sindaco o allo scranno da consigliere poco importa, perché oggi, a poco più di due settimane dalla chiusura di questa campagna elettorale, voglio dire, a tutti, solo una cosa: bravi.

Avete fatto tutto ciò che un comune candidato può fare. Vi siete attivati sul finire di agosto con le vostre pagine social, i vostri inviti a mettere like, i vostri comunicati.

Avete stampato volantini, santini, adesivi, cartelloni. Avete tappezzato la città, compresi numerosi mezzi di trasporto privati, con i vostri volti, i vostri slogan, e tante frasi ad effetto. Ed ora, in attesa del gran finale, è tutto un susseguirsi di selfie, di incontri, di tavoli, di conferenze.

Abbiamo letto i vostri programmi. Le vostre idee. Alcune le conoscevamo già, altre giungono dalla scorsa tornata elettorale o addirittura da più lontano, ed a voler essere brutalmente sinceri di nuovo c’è ben poco: l’ambizione è quella di una città “migliore”, e siamo tutti d’accordo, anche se non sembra essere chiaro come, migliorarla.

Competenza. Trasparenza. Onestà. Legalità. Normalità. Straordinarietà. Passione. Amore. E chi più ne ha più ne metta. Ma nella marea di belle parole, i problemi concreti spesso si perdono di vista anche se sono ben a galla. Ed è opportuno pretendere un cambio di tono, ponendo delle semplici domande, dirette e franche.

Cari candidati, ma voi come vorreste convincere un giovane ad investire il suo futuro in questa città? Ma voi, prima di proporre fantasiosi e avveniristici progetti, come volete competere - in tutti i termini - con i nostri vicini, come Catanzaro e Cosenza? Ma voi, cosa vi aspettate di lasciare a fine legislatura, come vi aspettate di lasciare la città nel 2025?

Domande semplici, che però non vengono poste. Temi come il lavoro, l’emigrazione, il capitale umano e sociale, non interessano: il tutto si gioca sui soliti discorsi come la pulizia, la differenziata, la bonifica, le infrastrutture… temi importanti, per carità, ma non più importanti dello spopolamento, del deterioramento del tessuto sociale, della mancanza di prospettive.

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i nostri candidati. Sempre che non siano più importanti le litigate su Facebook, le accuse reciproche da fine campagna elettorale e le immancabili promesse di mari e monti.