Chiara Palazzolo sapeva che il suo romanzo, il libro a cui lei era particolarmente legata, “Non mi uccidere”, quello dove aveva trasfuso lo spirito della sua giovinezza, dopo il successo editoriale non del tutto inaspettato, sarebbe diventato un film. Con un tocco di olimpica femminilità, persino un po’ sorpresa per l’onore riservato dalla settima arte alle sue fatiche letterarie sempre rigorose, tenaci, meticolose, premurose, talvolta estenuanti.
di Vito Barresi
Anche se, a dire il vero, ciò che più la intrigava della nuova avventura espressiva, che portava le sue pagine sul set, era piuttosto conoscere quale volto “fiction” avrebbe avuto l'immaginazione artistica della sua eroina, quale faccia “reality”, vera, sarebbe stata data alla sua fantasia femminile, l’incarnato dell’attrice che avrebbe interpretato il ruolo della tanto ossessivamente amata Mirta…
Ma Chiara, purtroppo, non potrà più guardare negli occhi la straordinaria, fragile e forte, coraggiosa e impaurita bellezza di Alice Pagani, l’attrice italiana che, sotto la regia di Andrea De Sica, è protagonista del teen drama, una intensa storia d’amore dalle tinte horror, liberamente ispirato all’omonimo romanzo della Palazzolo.
Mirta ama Robin oltre ogni limite, prigioniera di una travolgente e intossicata passione che in una notte di plenilunio causerà la morte di entrambi. Ragazzi che torneranno a cercarsi nei territori umbratili dell’al di là, dove la loro vita torna in forma di riflesso e paura, nello specchio deformato e tagliente della bramosia di riconquistare il suo amore perduto.
Chiara Palazzolo è stata un’intellettuale e una scrittrice italiana, prematuramente scomparsa, che per le sue naturali doti stilistiche e la straordinaria raffinatezza culturale, ha saputo inserirsi di diritto, con rigorosa affabilità di scrittura, nel panorama italiano ed europeo della letteratura post romantica e nel genere delle gothic story.
Nata a Siracusa, luogo magico e straniante della Sicilia Jonica, lasciò la terra madre per trasferirsi a Roma, dove si era laureata in Scienze Politiche alla Luiss, svolgendo nel frattempo con entusiasmo e passione la militanza giornalistica, occupandosi di servizi culturali per quotidiani e riviste letterarie.
Amava nuotare, adorava il mare, il sole, l’estate, visitare posti sperduti della provincia italiana, lontani dalla rotte turistiche, giocare ai videogames, consultare i tarocchi, sbronzarsi di libri, non per passatempo ma per vizio.
Era una ragazzina quando iniziò a scrivere piccoli e brevi racconti del mistero. Fin che arriva inaspettata una folgorazione: l’idea di una storia nera, misteriosa, avvolgente.
Giorni e giorni chiusa in casa a scrivere otto ore di fila giorno, senza mai stancarsi con costanza, impegno, dedizione, tempo, tanto da fargli dire che il personal computer era diventato la sua mano, un pizzico di cinismo, ma soprattutto, ed è questa la confessione che personalmente mi spiazza e sorprende, “molta fede…”
Tanto da suscitare interesse e interrogativi sul significato evidentemente non ordinario di “fede” di una scrittrice, le cui spoglie riposano nel cimitero di Cirò Marina, che volle sperimentare con tutta una nuovissima e ancora non sondata carica di originalità, la sua particolare esplorazione nel mondo vivente e reale del “post mortem”, un al di là che, forse, si nasconde nella sua straordinaria trilogia di Mirta-Luna che va da “Non mi Uccidere” a “Strappami il cuore”, fino a “Ti porterò nel sangue”.
Il film è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia e Vivo film, con il supporto di Idm Südtirol - Alto Adige e Mibact - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.
La fotografia è di Francesco Di Giacomo, la scenografia di Daniele Frabetti, i costumi di Chiara Ferrantini, il montaggio di Pietro Morana, il casting di Gabriella Giannattasio. Le musiche originali sono composte da Andrea Farri e Andrea De Sica.
Il film sarà distribuito in sala da Warner Bros. Pictures nel 2021.