Fischio d’avvio per la partenza del campionato di serie A e il Crotone che fa? Resta impigliato alla griglia di partenza, lasciando sgommare il Genoa: Destro, Pandev e i neo acquisti Zappacosta-Pajac, ufficializzati alla vigilia della corsa, calano un poker di gol.
di Giuseppe Romano
La linea aerodinamica tracciata da Stroppa non ha funzionato per potenzialità e tenuta in difesa: quattro gol sono tanti, per una squadra con caratteristiche non di primo piano ma sufficienti a non commettere gli errori di tenuta, che hanno spianato la strada ai grifoni: due gol in nove minuti.
È di Emmanuel Riviere e il palo di Simy l’impennata che aveva fatto pensare ad un Crotone proiettato verso un finale di altre dimensioni. Invece nulla è cambiato, soprattutto nella ripresa e con la sostituzione di Mazzotta non “duttile” in fase difensiva: la linea di copertura è rimasta troppo alta, la squadra non ha segmenti dinamici e continua a muoversi a blocchi, poca attenzione verso l’avversario che, con passaggi semplici e veloci, fa tutto bene.
Di pregevole, nei gol del Genoa, resta solo quello di Zappacosta, che salta due uomini e fa partire una saetta angolata che brucia Cordaz; nel Crotone il gol di Riviere, che riapre la partita (2-1) con una prodezza su assist di Molina: attacca il primo palo col piglio del goleador e supera Perin.
Tre punti importanti persi che danno una buona dose di fiducia alla formazione schierata da Maran e un vivace momento di riflessione al collega Stroppa: è stato cambiato tanto, il calcio mercato in corso è un incubo per tutti, ma bisogna mettere a punto la fase difensiva: quattro gol provocano grande turbolenza, che richiede una buona iniezione di autocritica.
Il carisma che esalta il gruppo non è mai mancato ai “ragazzi” di Stroppa: gente che vuole emergere e altri che vogliono dare prova di “valere” e la qualità c’è per evitare altre brutte figure.
La capacità del Crotone è stata sempre di tenere compatto il gruppo: squadra, tecnici e dirigenti.
“Si dovrà lavorare per rodare la squadra, contro il Genova siamo stati solo ingenui, dimostrando uno spessore diverso in qualche individualità”.
Il tecnico pitagorico ha sempre sostenuto di essere contento del lavoro che la presidenza ha fatto e sta portando a termine:
“La società sa cosa fare, non è la partita di oggi che deve essere il campanello d’allarme per intervenire sul mercato. Aggiungo che, oltre alla necessità di completare la rosa, c’è una condizione fisica differente” e si rifà alle amichevoli che il Crotone non ha disputato con la squadra in ritiro. Penso si possa fare calcio come sappiamo, è solo un problema di condizione fisica, poi negli episodi la serie A non perdona quindi bisogna avere anche uno spessore individuale. Abbiamo preso degli schiaffi che, spero, servano a crescere”.