Manica-Voce, tra due modi opposti di essere crotonesi, vince chi saprà conquistare il centro

29 settembre 2020, 14:39 Politica.24

A pochi giorni dalla conclusione di una campagna elettorale fortemente segnata da esacerbate e distruttive contrapposizioni, in una “landa desolata” di proposte e progetti sul destino della città nel post Covid-19, tutti aspettano il confronto diretto tra i due candidati che si contendono la carica di sindaco di Crotone, Antonio Manica attualmente risultato vincente al primo turno e Vincenzo Voce, in seconda posizione.


Un confronto molto atteso poiché tante sono le variabili che potrebbero incidere nella fase finale sulla psicologia sociale ed elettorale e, conclusivamente, nelle scelte dell’elettore medio crotonese, sempre attento a difendere i propri diritti e le prerogative che sono proprie dell’orgoglio e della dignità dei cittadini pitagorici.

Se il primo turno è stato il momento in cui la partita si è giocata sugli spazi, sui posizionamenti e dunque ha suscitato tutto l’attrito di una massa fisica in movimento, dopo aver cristallizzato in termini statistici la forza di resistenza e di espansione dei solidi e dei contenitori politici, ora che sullo scacchiere le mosse non possono essere trascinate dagli impulsi più immediati dei seicento candidati - di cui ben 550 pedoni sono caduti in battaglia davanti al re e alla regina, vittime della spietata lotta per la sopravvivenza elettorale - è il momento della ragione e degli interessi veri, collettivi, complessivi e non più personali e particolaristici.

Nel ballottaggio, infatti, si scontrano selettivamente, e si contano matematicamente, voto per voto, quelle che sono Le passioni e gli interessi, tanto per usare una metafora cara al sociologo e storico delle idee Albert O. Hirschman, che fu titolo di un suo famoso saggio apparso nella mitica collana di scienze sociali Feltrinelli.

Fondamentalmente, la politica attuale, sia quella locale, regionale che nazionale e mondiale, gira intorno - come sempre nella storia - al principio degli interessi, a cui si aggiungono come belletto retorico, oggi si dice pure “narrazione”, le ideologie” prevalenti come avrebbe chiosato Karl Marx, cioè la trasfigurazione degli interessi in passioni, capaci di accendere gli animi della folla, la gente come qualcuno la chiama, specialmente quella che oggi - nella solitudine dei “social” - agisce davanti a un monitor, molto spesso scompostamente, fino a tracimare con disordinati commenti, nella pericolosa, compulsiva e ossessiva forma post moderna di linciaggio e persecuzione rituale, ormai comunemente conosciuto come “hate speach”, altrimenti tradotto “incitamento all’odio”.

Ma che cosa sono in questo caso gli “interessi” che suscitano l’attenzione e il discernimento in cabina tra gli elettori crotonesi e che in qualche modo, in assenza di ideologie forti, li faranno decidere tra premiare il modello di Manica o quello di Voce?

Poiché l’uomo è un animale politico (Aristotele), la politica è l’arte del possibile, cioè un modo per risolvere i conflitti e accogliere (o eliminare, per così dire, a seconda del sistema politico) interessi in competizione, sul finale di partita la “suggestione” che si può avanzare è fondamentalmente quella che a vincere tra i due sfidanti sarà colui che saprà meglio accumulare, e poi utilizzare nel ruolo di sindaco di tutti, più forza pacificatrice, più capacità di mediare e raggiungere ciò che nella scienza politica anglosassone viene definito “middle axioms”, l’assioma centrale, cioè il centro della società locale.

Questo perché dopo il conseguimento dell’alternanza al vecchio regime amministrativo si pone il problema della “governance” del sistema, che deve prima di tutto assicurare ai cittadini la stabilità amministrativa, la concordia e non la rissa, il servizio e non la polemica, dunque, una maggioranza consiliare solida e resistente, capace di saper mediare i conflitti, spegnere i fuochi e impedire gli incendi, evitare di crearne di nuovi o di rinfocolare quelli storici, garantendo così il tranquillo, regolare e giuridicamente legale svolgimento dei principali affari pubblici dell’ente comunale.

Insomma, concludendo, vinca il migliore.