Crotone in preda ai topi d’auto: si riparta (anche) dalla sicurezza ripristinando la sorveglianza pubblica

12 ottobre 2020, 13:12 Imbichi

Terminata la campagna elettorale le aspettative sono alte. La popolazione si aspetta un cambiamento radicale, concreto, che renda la città un posto migliore e più vivibile. Tanti gli interventi ipotizzati, da una più costante pulizia stradale ad una migliore gestione del verde pubblico, dalla piantumazione di nuovi alberi ad una raccolta dei rifiuti più frequente e capillare.


di Francesco Placco

Belle idee condivisibili e piacevoli, che nei prossimi mesi - superato l’enorme scoglio del bilancio comunale e delle finanze dell’ente, sui quali pende la scure della Corte dei Conti - si spera di poter vedere realizzate tanto in centro quanto nelle periferie.

Ma attenzione, perché a rendere una città “migliore non sono solo le fioriere, le strade pulite ma è anche la sicurezza di chi ci vive, o per lo meno la percezione di tutela e protezione.

Una premessa doverosa, dato che proprio nel corso dell’ultima tornata elettorale è iniziata una vera e propria campagna di furti d’auto per le strade cittadine, che poco ha interessato politici e politicanti.

Nel mese di settembre infatti sono state rubate decine di autovetture - specialmente delle Fiat Panda - in tutta la città. Furti avvenuti in piena notte, che hanno trovato un valido alleato nella più totale mancanza di telecamere pubbliche funzionanti.

Insomma, i ladri hanno potuto girare liberamente, senza timore di essere ripresi, perdendosi con la preziosa refurtiva e privando diverse famiglie del loro unico mezzo.

L’unica speranza per i denuncianti è rappresentata dalle telecamere a circuito chiuso degli esercizi commerciali, che però non sempre riprendono la strada.

Insomma, un vero e proprio terno al lotto che rende di fatto impossibile tracciare il percorso dei ladri, relegando ogni aspettativa alle sole operazioni di ricerca delle forze dell’ordine.

A questo punto, è bene chiedersi: ma quante telecamere pubbliche ci sono a Crotone? Quante di queste sono realmente attive? E soprattutto, perché in gran parte (se non del tutto) non funzionano?

Perché negli anni di annunci ne abbiamo sentiti e letti ma ad oggi a chi denuncia un furto o un’aggressione viene risposto, costantemente, che le telecamere non erano in funzione. Non hanno ripreso nulla.

Nell’ultimo mese i vari candidati a sindaco non hanno minimamente preso in considerazione il problema, nonostante il tutto si sia svolto “in diretta”, ossia in concomitanza con le rispettive campagne elettorali.

Ora che i giochi sono conclusi, sarebbe opportuno che la neo-amministrazione si occupi anche di questo: prendere atto dei furti, avvenuti anche grazie all’inadempienza dell’ente che non ha garantito un sistema di sorveglianza, nonostante le diverse telecamere installate in città.

Come tutto questo sia possibile - visti anche i non troppo distanti fatti di sangue, come nel centro storico e nei pressi del Sert - è una domanda alla quale va trovata una risposta, non per fomentare uno “stato di controllo” ma per la sicurezza e l’incolumità di tutti.