Crotone. Tra spifferi e “malumori” inizia il “casting” per il ruolo da superassessore al bilancio

15 ottobre 2020, 17:16 Sr l'impertinente
la giunta comunale di Crotone

Il sindaco Vincenzo Voce ha ufficializzato da qualche giorno la sua squadra di governo, tutta nuova, o quasi se si esclude qualche esperienza precedente, non di giunta - viene precisato - anche se unidirezionale, cioè, “sponda” Iritale.


di Sr l’Impertinente

I nomi in questione sono quelli di Rachele Via, che con Sergio Iritale è stata nello staff presidenziale alla Provincia di Crotone, ed il designato presidente del Consiglio, Giovanni Greco, che è stato - sempre con lo stesso ex numero uno di via Mario Nicoletta - presidente dell’Osservatorio ambientale.

Una terza nomina, come si sa, nell’ambito della comunicazione, è poi saltata a causa di una “sollevazione” dentro e fuori il Consiglio Comunale appena eletto, anche questa con dei precedenti nello stesso ente intermedio.

Già dai primi nomi saltati fuori dal cilindro del neo sindaco, cioè proprio quelli di Via, come autopropostasi assessore alla Cultura, e di Greco a capo della civica assise, si sono scatenate reazioni e fibrillazioni anche qui dentro e fuori al Consiglio.

Non sono andati giù non tanto i nomi di per sé, quanto le modalità con cui sarebbero stati scelti, frutto - a seconda dei punti di vista - di inesperienza o di qualche furbizia di troppo, che ha creato qualche crepa prima ancora che il palazzo fosse inaugurato.

All’appello nell’esecutivo manca, però, una casella da riempire, al bilancio, che in verità era proprio quella più necessaria viste le condizioni davvero molto critiche in cui si trova l’ente a livello finanziario.


Bambole, non c’è una lira!


Comune che, come ha ribadito più volte il primo cittadino, secondo alcuni malpensanti, anche per mettere le mani avanti su possibili défaillance, non può spendere neanche poche centinaia di euro: come a dire: bambole, non c'è una lira.

Per riempire la casella mancante, intanto, sono cominciati i casting (non solo da parte del primo cittadino) per un tecnico all’altezza delle difficoltà che sono davvero tante e rappresentano un grosso ostacolo.

Il primo ad essere audito è stato un ex dirigente del Comune in quiescenza, Giuseppe Vincenzo Vilone, alla presenza della squadra di governo: l’esito dell’incontro, però, non è stato quello sperato e la nomina è sfumata.

Lui sì che avrebbe saputo districarsi nei conti dell’ente, ma l’ex dirigente ha gentilmente declinato l’invito anche a causa, sembrerebbe, di qualche controversia ancora con l’ente quando è andato in pensione.

Un altro commercialista nella lista dei papabili assessori è Torromino, ma la decisione ancora non è stata presa anche se, però, sembra manchi davvero poco, anche perché i bisogni sono impellenti ed i conti (e la loro Corte) urlano non vendetta ma pietà.

Spifferi di palazzo raccontano che il casting continuerà ancora in questi giorni anche perché - come si suol dire - vista la situazione precaria ci vuole uno davvero bravo e la scelta (soprattutto questa) non la si può proprio sbagliare, anche a costo di prendersi qualche giorno in più.

Alla fine il nome salterà fuori prima della fine della settimana, mentre nel frattempo la giunta vuole cercare di cambiare una decisione assunta dal commissario e, cioè, di prendere un dirigente nel settore finanziario piuttosto che in quello amministrativo.

Tornando alle fibrillazioni tra i Consiglieri della maggioranza, dopo i primi giorni davvero convulsi, sembra che la situazione sia tornata calma: una calma, però - e sempre per i “soliti” spifferi - pare sia solo apparenza e quantomeno fino al prossimo ostacolo.

Intanto cominciano ad arrivare al pettine alcuni nodi: quanto promesso in campagna elettorale va mantenuto e soprattutto senza più indugi e cincischiamenti di sorta che, anche questi, potrebbero far scaldare gli animi già abbastanza focosi.


Le promesse che vanno mantenute


È quanto ha ricordato a Voce ed alla giunta un consigliere di “peso” della maggioranza, Fabrizio Meo, che ha chiesto per iscritto ed anche verbalmente all’amministrazione di far fronte a due problemi impellenti: gli impianti sportivi ancora chiusi e la Fiera di Ottobre (QUI).

La coalizione di Voce, e Meo in particolare come legale, è stato infatti molto vicino al consorzio Momenti di Gloria, sostenendolo nello scontro con il Comune nella scelta di togliere la gestione del Palamilone e degli altri impianti sportivi.

Adesso, però, a guidare il Comune non c’è più la tanto avversata commissaria e durante la conferenza stampa di insediamento il sindaco l’ha detto chiaro che per la gestione degli impianti si debba ricorrere ad un bando. Non aveva fatto la stessa cosa la Costantino?

Inoltre, e se così è, di certo passeranno - se tutto va bene e ricorsi esclusi - almeno altri 6 mesi mentre i campionati, e non sono nemmeno pochi, inizieranno a giorni.

La dichiarazione del neo sindaco ha messo le società sportive, e non solo, sul “chi va là” ed i malumori aumentano e continuano ad alimentarsi, il che non fa certo bene alla maggioranza ma anche a chi aveva creduto al vessillo del cambiamento.

Un altro problema è quello legato alla Fiera di Ottobre, un appuntamento che in città è malvisto e malvoluto, soprattutto per i presunti danni che a detta dei suoi detrattori provocherebbe all’economia locale a ci commercianti, ma anche perché è gestita totalmente da fuori provincia.

Se a ciò si aggiunge il fatto che l’appuntamento arrivi proprio in piena di recrudescenza della pandemia da Covid-19, con tutti i rischi che ne comporta, per molti il gioco (ovvero la manifestazione già autorizzata) non varrebbe la candela.

Ed è proprio sui rischi che si sofferma Meo - e sulla necessità di controlli accurati oltre che sull’utilità della Fiera ritenuta praticamente nulla per la città - e che suona quasi come un preavviso ai naviganti della maggioranza sull’assumersi le proprie responsabilità.


Le acque poco tranquille del Cdx


Intanto, anche il centrosinistra, che era sparito dai radar politici crotonesi, sembra essere riapparso nella formazione della giunta, almeno così sostiene il referente cittadino di Fratelli d’Italia, Malena, che in una nota non è stato nemmeno tenero con il candidato a sindaco Manica.

Neanche nel centrodestra le acque, in realtà, sono poi così tranquille - in verità non lo sono mai state - nonostante le smentite e le uscite pubbliche di Manica nel tentativo di voler ridimensionare le lotte intestine all’interno dei partiti.

Ad esempio, continua la linea, quasi da presa di distanza, del centrodestra, nei confronti della Lega, in particolare di quella provinciale, rea di aver espresso giudizi poco lusinghieri sulla coalizione, definita un “polpettone” e pure avvelenato, e che alla fine è risultato evidentemente anche indigesto.

Così, sabato scorso c’è stata una prima riunione del centrodestra per analizzare il voto, e della coalizione c’erano tutti. O quasi. Mancava all’appello, infatti, proprio la Lega che non sarebbe stata nemmeno invitata: né quella cittadina tantomeno quella provinciale.

Eppure, dei partiti del centrodestra è proprio il Carroccio, sebbene con una perdita di voti, che avrebbe qualche ragione per essere almeno soddisfatta, nonostante la sconfitta subita della “grossa coalizione”.

Ha, infatti, eletto la giovane Marisa Luana Cavallo che sarà, tra l’altro, anche la prima nella storia crotonese a rappresentare la Lega in Consiglio e, soprattutto, come espressione reale e “riconoscibile” del centrodestra.

Nella guerra interna leghista, poi, tra le due fazioni vincitore questa volta è evidente ne sia uscito Giancarlo Cerrelli, coordinatore provinciale, che ha superato quello cittadino, Salvatore Gaetano, che non è riuscito a bissare l’affermazione delle Regionali.


A volte … ritornano


Rispetto agli altri consiglieri eletti nel Cdx, a guardar bene, in diversi hanno ben poco a che fare con la destra, tranne qualche rara eccezione. Per FdI è stato eletto Tesoriere Jr che ha come contatto la vecchia appartenenza di Tesoriere Senior a FI.

Proprio in casa Azzurra il caso più eclatante, quello di Mario Megna, eletto sì con un buon numero di voti ma proveniente dal Partito Democratico di cui è stato, addirittura, anche vicesindaco nonché capogruppo alla Provincia.

Per non parlare di Giuseppe Fiorino, ex consigliere di centro-sinistra e, soprattutto, genero di Sergio Iritale (un nome già sentito e che ritorna), eletto con la lista Mania sindaco e che già è intervenuto per puntualizzare alcune cose.

Se queste sono le permesse, per chi racconterà questa esperienza amministrativa, ancora agli albori, ci sarà proprio da divertirsi, considerato che nonostante l’aurea di novità del governo Voce, alcuni nomi - come abbiamo visto - continuano a riaffacciarsi sulla scena.

La speranza è che davvero la giunta, insediatasi ufficialmente ieri, possa lavorare bene perché la città ed i cittadini ne hanno davvero bisogno. Così come c’è da augurarsi, ad una sola voce, o meglio, ad un sol Voce, che tutto vada per il meglio. In ogni caso, noi staremo qui a vigilare. Anche ascoltando gli spifferi.

*Simbolo dello Stronzio