Residenze sanitarie per Anziani in Calabria. Il silenzio del Generale Cotticelli di fronte al ritorno del Coronavirus

22 ottobre 2020, 16:15 100inWeb | di Vito Barresi
Saverio Cotticelli

Si è aperto in queste settimane in Italia un confronto anche “ruvido” ma quanto mai necessario sulla chiusura o sul profondo cambiamento strategico delle Residenze Sanitarie e Case per Anziani, private e pubbliche, attualmente in carico al Servizio Sanitario Nazionale, e gestionalmente alle Regioni. Ad avviare il dibattito è stato, con un editoriale apparso sul quotidiano “Domani”, Mario Giro, politologo, già vice ministro degli affari esteri, professore in relazioni internazionale all'Università per stranieri di Perugia, che ha chiesto la chiusura delle Rsa per salvare i nostri anziani anche dal Covid.


di Vito Barresi

Dai dati riportati nell’Allegato A del Regolamento e Registro delle strutture sanitarie e socio-sanitarie private accreditate definitivamente nella Regione Calabria, si delinea un sistema di offerta regionale caratterizzato da numerose piccole strutture con un totale di 4.426 posti letto, 399 prestazioni diurne e 2.387 prestazioni/die. L’offerta è distribuita in 189 strutture.

Cosa è accaduto in queste Residenze sanitarie per Anziani e nelle Case protette durante i tragici mesi di contagio e pandemia? Quanto sono stati tempestivamente e correttamente informati i calabresi, nel lockdown causato dall’imperversare della pandemia, sulle condizione di vita (e di morte) in tali istituti, e come si sta affrontando un problema emergenziale che riguarda quasi tutte le famiglie calabresi?

Quali provvedimenti migliorativi, quale adeguata implementazione di sicurezza, quali specifiche per abbassare i rischi letali, soprattutto in termini di collegamento e coordinamento tra Rsa, Aziende Sanitarie e strutture di pronto soccorso e ricovero ospedaliero?

Serve, e siamo certi che il Servizio Sanitario regionale - sia di tipo pubblico che privato - sia in grado di offrire le più adeguate prestazioni in un ambito che richiede speciale attenzione, trasparenza piena, immediate ed esaustive risposte sia operative che gestionali da parte dI quanti ne hanno obbligo e dovere, sia il Presidente della Giunta Regionale che Saverio Cotticelli, commissario per la Sanità in Calabria, a suo tempo “imposto” dai vertici regionali pentastellati insieme al manager Thomas Schael, poi misteriosamente dimissionario.

Gli anziani sono una fascia di popolazione che tutti sappiamo ad altissimo rischio di contagio. Immaginiamo quanto forte possa essere il rischio dove la loro concentrazione è più consistente.

Tuttavia, fino a oggi, abbiamo anche assistito a molte anomalie, case di cura sequestrate, alcune completamente fuori norma, abusive, mai attivate dalle autorizzazioni di Stato, persino sconosciute alle autorità, senza i benché minimi requisiti strutturali, parametri organizzativi, sanitari e medici.

Con Covid-19, anche le Rsa calabresi sono entrate nel mirino dei controlli delle forze dell’ordine, in particolare sottoposte a verifiche da parte del Nas che nel redigere i propri verbali e le conseguenti statistiche in merito hanno tracciato uno scenario impressionante, talvolta anche di maltrattamenti e frodi sconcertanti.

Il caso della Rsa di Chiaravalle che si sarebbe trasformata in un inferno per gli ospiti è emblematico con i suoi 21 morti di polmonite cinese, affiancandosi a tanti altri focolai che resteranno nella dolorosa memoria di tante famiglie.

In questi mesi di terrorismo virale il Generale Cotticelli ha invece scelto il profilo basso. Anzi ha marcato la quasi totale assenza progettuale e programmatica, mancando la capacità di costituire attorno a sè una vera e propria task-force pronta ad essere attivata e consultata per le necessità estreme, e poi al di là di ogni critica la sua evidente insufficienza a sapersi connettere con i livelli decisionali diversi delle istituzioni regionali, in primo luogo, e non sembri questo cosa assurda, dello stesso Consiglio Regionale e delle sue apposite commissioni.

Dal Generale Cotticelli, che sappiamo uomo dell’Arma, persona di alto valore e prestigio che ha sempre onorato la Benemerita, ci attendiamo novità e posizioni anche forti, che rendano al più presto chiaro il suo pensiero in proposito, non per declamare né ideologizzare che non sarebbe nel suo stile, ma per dare ancora di più un contributo forte ai drammatici bisogni degli anziani calabresi.