Più di 100 parlamentari di 18 Paesi europei firmano l’appello promosso da Franziska Brantner, portavoce per gli affari europei del Partito dei Verdi al Bundestag. Insieme chiedono che sia definito un meccanismo che tuteli la democrazia e lo stato di diritto nell’applicazione del Recovery Plan e nell’allocazione dei fondi previsti dal prossimo bilancio pluriennale dell’Ue. Di seguito, ne pubblichiamo il testo, anche per l’importanza che l’argomento assume in una regione come la Calabria dove la violazione del diritto attraverso l’uso illegale dei fondi europei è purtroppo un rischio endemico e una tara strutturale di molti sistemi economici territoriali dove spesso vi è un forte e radicato dominio della cosiddetta “zona grigia”. (v.b.)
di Franziska Brantner*
L’Unione Europea non ha risorse sufficienti per combattere efficacemente l’uso improprio dei fondi europei e le violazioni dello stato di diritto negli Stati membri. La situazione in Paesi come l’Ungheria e la Polonia dimostra chiaramente che per l’Unione Europea è arrivato il momento di agire.
La Commissione Ue e il Parlamento europeo avevano presentato delle buone proposte per implementare un meccanismo a favore del rispetto dello stato di diritto. Al vertice UE di luglio però, gli Stati membri hanno fortemente indebolito questo meccanismo e il governo tedesco ha infine indebolito la posizione cercando un compromesso tra il Consiglio dell’UE, la Commissione europea e il Parlamento europeo.
Per le sanzioni è infatti richiesta la maggioranza qualificata, e i criteri sono stati limitati alla sola corruzione grave, dal momento che tutti gli altri sono stati cancellati. Inoltre, il Consiglio, cioè l’unanimità degli Stati, dovrebbe occuparsi delle sanzioni.
Per il prossimo tri-dialogo abbiamo oggi lanciato questo appello, che oltre 100 parlamentari di 18 paesi, compresa l’Italia, hanno firmato.
L’Unione Europea si fonda sui valori condivisi della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani fondamentali. Ciò è sancito dall’articolo 2 del Trattato sull’Ue (TUE).
La Presidenza tedesca del Consiglio dell’Unione europea si trova attualmente ad affrontare una sfida enorme: deve trovare un compromesso sul prossimo bilancio pluriennale dell’UE e sul piano di ripresa Next Generation EU.
Entrambi i dossier porterebbero un reale valore aggiunto ai cittadini europei, in quanto contribuirebbero a superare le conseguenze economiche della crisi del coronavirus e, si spera, a dare il via alla trasformazione dell’Europa in un’economia di mercato ecologica e sociale.
Allo stesso tempo, i negoziati sono condotti per proteggere il bilancio europeo e i nostri interessi finanziari contro le violazioni dello Stato di diritto.
Ci rammarichiamo fortemente del fatto che il Consiglio europeo abbia notevolmente indebolito gli sforzi della Commissione e del Parlamento per sostenere il principio dello stato di diritto per il MFF e il Next Generation UE.
Invitiamo pertanto la Presidenza tedesca e tutti i governi degli Stati membri a sostenere una condizionalità dell’UE sul rispetto del principio dello stato di diritto e ad accettare:
- Un processo chiaro e decisivo per determinare il rispetto dello Stato di diritto. Questo deve assumere la forma di una decisione delegata della Commissione che può essere modificata solo con un voto a maggioranza qualificata in Consiglio.
- Un ambito di applicazione che comprenda, come minimo, la violazione dei principi dello Stato di diritto e dell’indipendenza della magistratura.
- Togliere ai paesi membri la possibilità di rinviare un accordo a una futura riunione del Consiglio.
- Un sistema che consenta ai cittadini europei, alle autorità locali e alle imprese di accedere direttamente ai fondi dell’UE, qualora il comportamento del loro governo impedisca loro di riceverli attraverso i canali regolari. Nessun cittadino europeo dovrebbe essere punito per il mancato rispetto dei principi fondanti della nostra Unione da parte del suo governo.
Questo appello all’azione è estremamente urgente. Quella che stiamo affrontando è una crisi senza precedenti, e di entità crescente, dei nostri valori condivisi, che minaccia la sopravvivenza stessa dell’UE come progetto di democrazia e di pace. Lo Stato di diritto non è una questione di Est contro Ovest, non è una questione di paesi frugali contro alleati della coesione. La democrazia europea è una questione che riguarda tutti i cittadini europei, proteggiamo i nostri valori condivisi!
*Portavoce per gli affari europei del Partito dei Verdi al Bundestag