Mentre in Italia e in Europa la seconda ondata di contagi da coronavirus allarmava i governi e cittadini, chiunque in questi stessi giorni è entrato in un qualsiasi ufficio comunale di Crotone, si è trovato sgomento, indifeso e atterrito di fronte alla totale assenza di controlli, cartelli di attenzionamento e comunicazione sulle necessarie precauzioni, talvolta persino sconcertato da tanti amministratori e impiegati senza mascherina sanitaria.
Per essere sinceri - onde evitare i soliti attacchi da parte dei supposti “strateghi” della lotta alle “fake news”, di cui lo stesso nuovissimo sindaco Voce è uno spavaldo capofila social (sappiamo infatti che oltre al registro della sua notissima “classe” differente è anche munito del timbro anti fake) - abbiamo evitato di mettere in evidenza il totale disinteresse della nuova amministrazione che, a differenza di quella di Pasquale Senatore sempre pronta nei famosi quindici giorni spaccava il mondo a metà, la quindicina di Enzo Voce è stata non solo una delusione ma una pericolosissima frana, pure per i precari e fragili equilibri sociali e sanitari dell’intera collettività.
Il sindaco contagiato o contagiatore che dir si voglia avrebbe avuto già un’ottima occasione per priorizzare rispetto a qualsiasi altro “interesse” la sicurezza dei cittadini e la salute pubblica degli stessi, evitando in quei due o tre giorni di Fiera, il pericoloso mescolarsi della popolazione provinciale e non solo con quella comunale, semplicemente attivando tutte quelle precauzioni necessarie che era anche sua facoltà poter determinare in proposito, secondo il principio della cautela e della prevenzione.
Invece, alla sua prima occasione utile per dare prova delle sue fin troppo decantate doti di “uomo forte”, motivo dominante nella campagna elettorale fatta a dir suo con poche lire e nessuna promessa, con una parola tanto convincente da far votare plebiscitariamente anche la popolosa frazione di Apriglianello in quel di Papanice, egli ha tentennato, cominciando a distinguere e arzigogolare, ma questo non l’ho voluto io, è stata la commissaria prefettizia, la vecchia nonna che lo ha applaudito dal balcone comunale con le lacrime agli occhi, ecc. ecc.; e poi la Fiera si è fatta non si sa per quale motivo reale di forza maggiore.
Auguriamo al Sindaco Voce una pronta guarigione e una serena quarantena (QUI). Una buona occasione per riflettere approfonditamente su quanto deve doverosamente fare amministrativamente e concretamente per affrontare il lungo inverno Covid che minaccia e impaurisce tutti crotonesi.
Difendere Crotone dall’ondata Covid, approntare una task-force operativa (QUI), raccordarsi con il territorio, la Regione Calabria e lo Stato.
Ma non saremo certo noi a dover suggerire quel che Voce sa molto bene. Per il momento stia sereno tra le mura domiciliari, non fosse altro perché, come diceva il suo caro Peppino Vallone, pardon Matteo Renzi … lascia tutto in buone mani, visto che da un commissario prefettizio in pensione i crotonesi passano, almeno per quindici giorni, ad essere guidati da una bella e simpatica ex commissaria di Polizia.