Tex Willer il Vangelo di un ranger dalla mira infallibile:“Per Satanasso ma che diavolo?”

31 ottobre 2020, 15:00 100inWeb | di Vito Barresi

Ma chi l’avrebbe mai immaginato che quando nella valle dei Navajo scende la sera, nella Monument Valley, un luogo simbolo della mitologia americana, attorno al fuoco che illumina le tende indiane di una delle più antiche tribù native, ti ritrovi davanti il volto Tex Willer che prega e snocciola il suo rosario quotidiano?


di Vito Barresi

Eppure c’era in qualche modo da sospettarlo, almeno a restare alle frasi memorabili di questo fortunatissimo protagonista della storia universale del fumetto, a quell’incipit apparso sul primo numero della serie in cui l’eroe del bene sbotta, davanti agli altri suoi amici pards, con un “per tutti i diavoli, che mi siano ancora alle costole?”, dunque, se c’è il buio del demonio è certo che c’è anche la luce del Signore.

Sulla fede di Tex Willer, il texano in camicia e cappello con fazzoletto annodato al collo, capo bianco dei Navajo, responsabile della loro desertica riserva, c’è tutto da scoprire leggendo il libro di Brunetto Salvarani e Odoardo SemelliniIl vangelo secondo Tex Willer”, (Torino, Claudiana, 2020), due studiosi che con lenti da ricercatori al lavoro nei territori della cultura popolare ritrovano, album per album, tutti gli indizi utili per ricostruire la religiosità vera di un cowboy autentico, attraverso la testimonianza etica delle sue più note avventure.

I due autori del saggio, pubblicato dalla casa editrice valdese, mettono in risalto i caratteri principali della personalità di Tex Willer, cogliendone le radici educative in un modus di agire, un comportamento in cui predominano i fondamentali principi e sentimenti di lealtà, libertà, lotta all'oppressione, ripulsa della violenza degli arroganti, linguaggio dell’eguaglianza e della fraternità.

Tutti aspetti che ne classificano ed etichettano positivamente la figura umana, accanto alla straordinaria capacità di mediazione sociale e interpretazione culturale delle identità altre, rompendo le gabbie del razzismo e dell’etnia, andando oltre lo stigma della linea del colore, quella che per canovaccio e stereotipo voleva schiavi gli indiani d’America, che gli ottusi e cattivi definiscono anche nelle nuvolette delle strip, spregiativamente “musi rossi”.

Tuttavia, sebbene Tex, per i suoi ideatori e autori, non appartiene a nessun gruppo religioso, non aderisce ad alcuna fede, e neanche si proclama ateo o agnostico, spesso la memoria lo riporta quando era bambino e andava in chiesa, da cui, poi crescendo, si allontanò fino a non sentire più il calore del credo che sa pulsare nel cuore delle persone.

Il ranger è un credente a modo suo, un fedele fai da te, uno di quelli che nella dura lotta per la vita, fatta di continui scontri, sparatorie contro malviventi e banditi, sanguinose battaglie per sgominare le forze del male, persino quelle incarnate dal terribile Mefisto, il perverso nemico che mette in campo i poteri occulti e le forze negative della magia.

A cui lui si oppone con la fermezza di un naturale senso del sacro e dell’umanità, le armi che abbattono i malvagi e aprono, alla fine di ogni avvincente novella, un cammino di riscatto e speranza, dove vincono la pace e la fratellanza, nella festosa celebrazione, ogni volta un miracolo, di una singolare e originale comunione meticcia tra lui e i valori del popolo Navajo.

Infine la sorpresa, le conclusioni scritte e firmate da chi meno te lo aspetti (ma poi non tanto) il sempre sorprendente don Tonino Staglianò, Vescovo di Noto, che con gli strumenti raffinati della teologia applicata, fornisce la sua interpretazione del “cartoon” con grazia e intelligenza, ancora una volta, collocando Tex nella fenomenologia della “pop-culture non solo italiana ma mondiale.

Libro, prefazione e postfazione da incorniciare con la chiusa del Monsignore che tesse lode ed elogio per l’eroe di Galeppini e Bonelli, osservando che per Tex il vangelo è una sorta di metafora: una parola che funziona simbolicamente per concentrare in sé qualcosa di bello, una buona notizia, laddove il bene vince sempre e la vittoria contro qualunque male è nella disponibilità di Willer”.