Crotone. Primo Consiglio dell’era Voce tra scricchiolii e nervosismi più che annunciati

7 novembre 2020, 15:50 Sr l'impertinente

Dopo tanta spasmodica attesa ed un esordio rinviato causa Covid diffusosi tra la Giunta, ha fatto la sua comparsa in Consiglio Comunale la truppa guidata dal sindaco Vincenzo Voce, recente vincitore delle elezioni comunali.


di Sr* l’impertinente

Un esordio in videoconferenza per i persistenti disagi da virus e che ha avuto talmente tanto successo da far scattare subito il bis, vale a dire una seduta di aggiornamento, il giorno dopo.

In entrambe le repliche - come andremo ad illustrare nel corso di questo articolo - la performance della compagnia, capeggiata dal sindaco scarsamente o per nulla crinito, è stato uno spettacolo e trasmesso pure in diretta web.

Una performance, quella della maggioranza che ha portato al governo Voce, caratterizzata però da un esito del tutto diverso da quanto emerso durante tutta la trionfale campagna elettorale.

Se al primo turno come anche al ballottaggio il motto era stato “uno per tutti e tutti per uno”, in Consiglio l’impressione che si è data non è stata affatto questa.

Ci sono state infatti discussioni, anche piuttosto accese, soprattutto all’interno della maggioranza tanto che perfino il primo cittadino è stato sconfessato con un voto contrario ad una sua proposta: cose mai viste, soprattutto all’inizio!

A memoria di cronista non si ricorda un Consiglio comunale così litigioso, con l’aggravante che l’origine dei contrasti non sia stata innescata dagli oppositori, magari delusi dalla sconfitta.

Le schermaglie principali sono avvenute invece nella maggioranza ed hanno portato - come accennato prima - alla bocciatura, come primo atto di questa nuova esperienza amministrativa, di una proposta del sindaco stesso.

Tra l’altro, l’incidente di percorso è avvenuto su un tema che è stato uno dei cavalli di battaglia della coalizione Voce, vale a dire l’apertura degli impianti sportivi cittadini.

Come abbiamo ampiamente raccontato, in realtà, i contrasti sono partiti sin da prima, già nella scelta dei componenti della giunta e sulle modalità adottate oltre che sulla guida dello stesso Consiglio Comunale.

Naturalmente, il tutto era passato come il frutto della malefica mente dei soliti giornalisti criticoni, che volevano ostacolare il cambiamento, se non la rivoluzione e la presa di distanza dal passato.

Peccato, però, che questi “dissapori” si siano puntualmente manifestati ed ancor più veementemente, con tanto di diretta streaming e quindi affatto confutabili e sconfessabili.

Qualcuno ha pure creduto che le scaramucce iniziali fossero dovute forse alla troppa adrenalina in corpo da parte di consiglieri alcuni dei quali, se non molti, neofiti della politica, per la voglia di cominciare e spaccare il mondo, governando.

Si è così pensato che la notte portasse consiglio, e quindi placato gli animi, ma purtroppo così non è stato e le polemiche, sempre più intense, sono proseguite anche nella seduta di aggiornamento.

Nella seconda “rappresentazione”, infatti, scintille ci son state soprattutto tra Fabrizio Meo e il neo presidente dell’Assise, Giovanni Greco; ma critiche non sono mancate anche per il segretario generale Antonino Maria Fortuna.

Secondo gli esperti del Consiglio ed i soliti ben informati, sarebbe il segno che “son già cominciate le musiche”, da intendersi come crepe della maggioranza e/o fibrillazioni.

Un virus questo (per restare su un tema al momento in voga), che - a dire il vero - ha colpito un po’ tutte le amministrazione che si sono succedute negli anni nel palazzo di Piazza della Resistenza. Nessuno esclusa.

Il problema è che, però, - e giusto ad esempio - se nell’era Ugo Pugliese le musiche iniziarono dopo almeno un anno e mezzo, con Voce son cominciate fin da subito, dal primo giorno. E questo un po’ preoccupa!

Ma l’ultimo Consiglio non ha riservato solo questo. Il sindaco, infatti ha esternato anche su altri temi importanti per lo sviluppo della città, come ad esempio, quello della raccolta differenziata e non solo.

Sui rifiuti Voce ha ribadito senza mezzi termini che Akea, la società in house del Comune che deve occuparsi della raccolta rifiuti, la differenziata non sia proprio in grado di farla.

Peccato che, il giorno dopo, la stessa azienda abbia rilanciato, comunicando che la differenziata la farà e, addirittura, non più e solo nei quartieri pilota (come previsto inizialmente) quanto in tutto il territorio. A chi credere?

Altre esternazioni del primo cittadino hanno riguardato l’Antica Kroton annunciando che - anche qui senza mezzi termini - il progetto vada cambiato, rimodulato rispetto a quello approvato inizialmente e già in parte cantierabile.

Parole, queste, che hanno suscitato l’indignazione di due esponenti dell’exLa Prossima Crotone”, coalizione che ha guidato la città: Gianfranco Turino, ex referente di Crotone Sviluppo e Valentina Galdieri, ex assessore.

A loro dire la necessità di modifica del progetto altro non sarebbe che “una cambiale politica” che Voce sia costretto a pagare per l’appoggio ricevuto da Margherita Corrado.

L’archeologa e senatrice del MoVimento 5 Stelle - che per qualcuno verrà ricordata in città più per i suoi “No” che per quanto abbia prodotto durante la sua esperienza parlamentare - non ci ha messo molto a replicare, ed anche a muso duro, accusando quella che ha definito come “la Pessima Crotone” di aver mal governato la città in questi anni e rinfacciando ai due esponenti di essersi inalberati così tanto perché sarebbe stato tolto loro il giocattolo (l’Antica Kroton, appunto).

Ha poi, la Corrado, rivendicando la giustezza delle sue scelte: in particolare per quanto riguarda il castello di Carlo V, ancora chiuso per la presenza di tenorm; o lo stadio, ed altre questioni come Capocolonna e Scifo.

Intanto, e finalmente, è arrivata una buona notizia che, di questi tempi, e visti i chiari di luna, non è poca cosa: il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso del Mibac salvando proprio l’Ezio Scida dallo “smantellamento”.

Una soddisfazione, di certo, ma anche un’amara consolazione: quando allo stadio ci si poteva andare era a rischio chiusura, ed ora che ci si può tornare in tranquillità i suoi cancelli rimarranno serrati lo stesso causa Covid. Pazienza. S’attenderanno tempi migliori!

D’altro canto, proprio questo paradosso riassume la situazione di una “povera” città, visti i governanti e tutti i problemi con cui è alle prese. Una città, quella dei tre millenni, a cui servirebbe proprio un po’ di fortuna, e non certo intesa come il segretario del Comune.

*Simbolo dello Stronzio