Sanità calabrese: Ultimo o Basettoni?

18 novembre 2020, 12:20 La Supercazzola di Antani

Cotticelli, Zuccatelli, Gaudio. Una moderna antropologia commissariale che lascia aperta la madre delle questioni: chi si occuperà della salute dei calabresi? Un Ultimo ci sarebbe, altrimenti non resta che il commissario Basettoni


Castellammare di Stabia, Cesena, Mendicino. Cos’hanno in comune queste tre località? Hanno dato i natali a tre commissari alla Sanità calabrese; o meglio: a uno di essi, perché gli altri due sono evaporati col calore della nomina. Tre personaggi che incarnano alla perfezione i tratti antropologici delle rispettive comunità d’origine.

Il generale Saverio Cotticelli, quello che non sapeva del piano Covid, da buon partenopeo ha nel suo Dna la vocazione alla sceneggiata, alla drammaturgia. Le sue argomentazioni, declamate con impareggiabile teatralità, sono talmente surreali da essere degne del migliore Ionesco. O di Eduardo.

Del resto, non scopriamo oggi la straordinaria fascinazione della logica napoletana, un esercizio retorico raffinatissimo che si alimenta di assurdità e controsensi a tal punto da far apparire verosimile anche ciò che è palesemente incredibile (nel senso etimologico di difficilmente credibile). E’ sicuramente un’arte, come arte è il gioco delle tre carte, a cui anche la Cassazione ha recentemente riconosciuto una patente di abilità legittimandone la destrezza a svantaggio del raggiro. Insomma, una sorta di incantesimo che destabilizza e pur tuttavia non suscita risentimento per l’ingannevole pantomima, quanto piuttosto un compiacente stupore per le doti creative.

Mentre verghiamo questa supercazzola, il generale Cotticelli, come annunciato sulle tv nazionali, è a colloquio con il procuratore Gratteri. Per denunciare minacce e complotti o per farsi restituire l’identità rubata previa somministrazione di “sostanze”? Lo sapremo forse solo alla fine del terzo atto.

Tutt’altra storia invece è quella degli altri due commissari “expectorati”. Giuseppe Zuccatelli, da buon romagnolo, esibisce i suoi tratti sanguigni con eloquio accelerato al limite della tachilalia e intriso di umida sessualità, salvo poi ritornare nei ranghi come da ferrea obbedienza comunista.

Last but not least, il professor Eugenio Gaudio, tipica espressione paciosa dell’uomo di studio. Di eccellente razza calabrese, ha purtroppo declinato l’invito causa indisponibilità della moglie al trasferimento a Catanzaro. La motivazione regge, eccome. La famiglia è un valore e il Nostro non sembra il tipo che confonde il concetto di “famiglia”. Immaginiamo perciò che la decisione (della moglie) sia legata all’incarico, sicuramente gravoso, del marito e non tanto all’idea, anche questa possibile fonte di sofferenza, di vivere in un angolo di Calabria alto e sferzato dal vento.

Al netto delle defezioni, resta però attuale la scelta di un plenipotenziario per la Sanità calabrese. E dire che l’uomo giusto ci sarebbe: il colonnello Ultimo, attuale assessore regionale all’Ambiente. Certo, una nomina del genere cozzerebbe contro il criterio di commissariamento, visto il ruolo istituzionale che Ultimo occupa in questo momento alla Cittadella. Ma di necessità virtù. Anche perché, a questo punto, l’alternativa sarebbe chiamare il commissario Basettoni. Nella Disneyland italiana non stonerebbe.